Appennino Ligure, ponente del Golfo della Spezia
Continua l'iniziativa "In Cammino con Piccoli Sentieri" con una gustosa escursione che, ancora una volta, ci vede protagonisti sui sentieri del ponente spezzino.
Questa volta, allo "zoccolo duro" del gruppo si sono aggiunti gli amici Salvatore e sua moglie Nella. Una allegra compagnia che, a zonzo per antichi sentieri in una bella giornata di sole, si è rigenerata con la bellezza che solo la Natura sa regalare.
Buona lettura!
Data escursione: 20/02/2022Punto di partenza e arrivo escursione: Fabiano Basso (La Spezia)
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Mappa dell'escursione |
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Grafico delle quote e delle velocità |
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L'escursione su Google Earth |
(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)
Itinerario: Dopo i convenevoli e le presentazioni del caso, eccoci finalmente in cammino. I sentieri dell'escursione che stiamo per affrontare li conosco avendoli percorsi più volte, in tempi diversi, per cui mi sento abbastanza tranquillo. La giornata è bella, finalmente splende il sole, anche se qualche nuvola qua e la a tratti lo nasconde. Iniziamo subito in salita, sul sentiero 527 che, come è normale sui monti di Spezia, è costituito da una vecchia, perfetta, scalinata. Le chiacchiere volano via tranquille, appena appesantite dal respiro un pochino più affannoso del normale. Circa 900 metri di salita su questo antico cammino attraverso le numerose abitazioni baciate dal sole che punteggiano il territorio come freschi funghi.
Siamo infine sbucati sulla "Panoramica", ovvero la Strada Provinciale 370, che percorriamo sulla destra per poche decine di metri prima di tuffarci su una ripida scalinata, superata la quale ci affacciamo sulla prima finestra sul Golfo. Troveremo ben altri panorami più in alto.
Proseguiamo, sempre in salita, alternando tratti in fuoristrada e tratti su
asfalto. Siamo ormai in prossimità di un piccolo gruppo di abitazioni tra le
quali spicca la minuscola Chiesa di San Rocco.
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San Rocco |
La Chiesa di San Rocco è anche un importante crocevia di sentieri. Infatti,
proseguendo istintivamente dritti si impegna il sentiero 526 che sale dritto
dritto sul Monte Coregna, mentre noi vogliamo rimanere sul 527 in
direzione di località Coregna. Fortunatamente la generosa segnaletica
del CAI toglie qualsiasi possibilità di commettere errori, per cui eccoci di
nuovo allegramente in cammino.
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In direzione di località Coregna |
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Il 527 in direzione di Coregna |
Questo primo tratto del 527 è comodo, una pianeggiante pavimentazione a fondo naturale ci
accoglie fino alle abitazioni di Coregna, superate le quali la situazione
cambia. Il sentiero si fa un pochino più scabro, donando un vago senso di
inquietudine. In effetti anche sulla carta questo tratto è marcato con un
tratteggio, ad evidenziare per l'appunto una maggiore difficoltà rispetto al
resto del sentiero. Intendiamoci, assolutamente niente di che, si tratta solo
delle sensazioni che ci colpiscono, forse perché ancora non siamo entrati in
sintonia con il camminare nel bosco. Comunque sia, continuiamo tranquilli la nostra
camminata, finalmente immersi tra gli alberi, affrontando l'ennesima salita.
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In salita sul 527 |
Nel mentre che saliamo, i resti di una strana struttura circolare fa capolino tra i tronchi del bosco.
Chissà quale poteva essere l'utilizzo di questa strana struttura, forse era un pozzo per la raccolta di
acqua piovana o chissà che altro.
Il sentiero nel frattempo ci impegna, le nostre chiacchiere ora volano
sensibilmente di meno, ma non demordiamo certamente.
Qualche breve sosta comunque ci aiuta a riprendere fiato e qualche buona
battuta contribuisce a tenere alto il morale. Questa è la forza di un bel
gruppo.
In ogni modo il nostro viaggio continua imperterrito. Ormai abbiamo quasi
domato il 527 perché l'incrocio con il 528 si avvicina sempre più.
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Gli Amici di Piccoli Sentieri |
Infatti, all'improvviso il sentiero spiana ed ecco spuntare i gradini del 528
e con essi una sgradita sorpresa.
Una transenna con un cartello minaccioso ci sbarra la strada intimandoci di
non proseguire sul sentiero 528 in direzione di Campiglia. Ora, le indicazioni
per evitare situazioni di pericolo vanno assolutamente rispettate, ma il
cartello sulla transenna non ci fornisce alcun motivo per convincerci immediatamente a modificare pesantemente la nostra escursione aggiungendo circa due
chilometri e mezzo di strada asfaltata per raggiungere Campiglia. Decidiamo
pertanto di salire sul 528 ed andare a vedere di cosa si tratta, magari è solo
uno smottamento di terreno che ha invaso il sentiero. Procediamo pertanto sul
528 consapevoli che ormai buona la parte dell'escursione in salita è
praticamente superata, anche se io mi diverto a fare un po' di malvagio
terrorismo.
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Salvatore e Nella |
Un vecchio edificio pericolante confinante con il sentiero rischia probabilmente di cadere da un momento
all'altro per cui le autorità hanno transennato la via per evitare che
qualche pezzo di muro si stacchi e colpisca qualche malcapitato ed ignaro
passante.
Con l'arrivo a Campiglia è arrivata anche l'ora di concederci un meritato piccolo premio prima di riprendere il cammino verso la Batteria del Monte Santa Croce.
Decidiamo pertanto di entrare in un bar per gustarci un bel caffè .
Ma le migliori intenzioni, si sa, spesso si infrangono contro gli scogli che ostacolano la vita, anche quella di due poveri escursionisti.
Purtroppo il locale non è solo un bar, ma è anche un alimentare, e l'uomo, sfortunatamente, è debole ed io e il mio amico Paolo, l'architetto, siamo molto deboli.
Il primo articolo che attira la nostra attenzione è una enorme pagnotta di
pane che torreggia imponente sul banco frigo. Poi veniamo per un attimo distratti da una piccola porchetta, una di quelle che si vedono
spesso nei negozi alimentari; ma il colpo di grazia ce lo da infine una catasta di salsicce di
Pignone che si pavoneggia ammaliante in un angolo del frigo. Chi al mondo può
resistere ad un richiamo del genere? Certamente non io ne' tantomeno il mio
amico Paolo, per cui due gustose fette di pane ed una enorme salsiccia di
Pignone prendono il posto dell'ignobile caffè. Alla faccia di chi ci vuole
male!
Lasciata Campiglia e le sue meravigliose salsicce, affrontiamo i sentieri che ci porteranno sulla vetta del Monte Santa Croce dove visiteremo l'omonima
batteria militare, sentieri che per buona parte conosciamo perfettamente perché già percorsi durante l'escursione "Il cammino delle 7 Chiese" della domenica
precedente.
Transitiamo quindi spediti da Sella Gesuela e prima che che il 525 si
precipiti verso Casa Pilloa ecco staccarsi sulla sinistra un sentiero marcato con i classici
segnavia bianco rossi del CAI. Sulla carta nessuna indicazione sull'esistenza
di questo sentiero, o meglio, nessuna indicazione che il CAI ha messo a
catalogo anche questa tratto di sentiero. Comunque sia arriviamo facilmente
sulla vetta del monte, proprio dove insisteva l'omonima batteria contraerea e
antinave e che io avevo visitato durante la mia solitaria escursione de "Il Sacro il Profano e Antiche Nobiltà".
Inutile ripetere che, complice la bella giornata di sole, la vista sul Golfo
di La Spezia toglie letteralmente il fiato.
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Il Golfo dei Poeti dalla Batteria del Monte Santa Croce |
Dopo la generosa sosta per il pranzo al sacco (eh si, il panino con la
salsiccia era solo un antipasto 😁) è ora di affrontare la lunga discesa
verso la fine dell'escursione. Non prima però di andare a visitare i resti di
un'altra struttura coetanea della batteria: la funivia utilizzata per
approvvigionare la batteria di viveri e di munizioni, dal quale, neanche a dirlo,
si gode di un'altra favolosa vista sul Golfo.
Dopo aver fatto visita al "riparo" (così viene riportato sulle carte) scendiamo ancora di poche decine di metri e ci godiamo l'ultima finestra
panoramica della giornata.
Approfittiamo della vecchia strada di cava costruita per far scendere a valle i blocchi
di arenaria estratti dalle numerose cave presenti in zona per raggiungere la
Chiesa della Madonna dell'Olmo, presso la quale giungiamo dopo meno di due
chilometri di cammino. Avendola visitata la
domenica precedente, non facciamo alcuna sosta nei pressi della Chiesa, ma proseguiamo decisi la
discesa sul sentiero 525, una lunga, interminabile scalinata fino a Fabiano.
Una brevissima sosta invece ce la concediamo nei pressi della Chiesa di
Sant'Andrea Apostolo per visitare un vecchio lavatoio utilizzato
dalle massaie fino a non tantissimo tempo fa.
Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 544 m
Dislivello positivo accumulato: 659 m
Distanza percorsa: 12 km
Tempo totale: 5h 44'
Difficoltà: E
Quota massima: 544 m
Dislivello positivo accumulato: 659 m
Distanza percorsa: 12 km
Tempo totale: 5h 44'
Difficoltà: E
Sentieri percorsi: 527 - 528 - AVG - 525
Escursione facilissima, alla portata di tutti, che richiede solo un
minimo grado di allenamento. Complice la bella giornata di sole, abbiamo
trascorso una bellissima giornata nella natura, con il divertente e gustoso
intermezzo culinario.
Veramente consigliata!
Buona montagna a tutti!
Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri,
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