APPENNINO TOSCO-EMILIANO - CIMA BELFIORE - MONTE ISCHIA
Lo scenario è ancora quello dell'Appennino Tosco-Emiliano e dell'omonimo Parco Nazionale. I sentieri sono quelli che salendo dagli impianti sciistici di Cerreto Laghi, sfiorano il Monte La Nuda e si snodano sul fianco della Cima Belfiore del Monte Scalocchi e Ischia, toccando i passi Belfiore, Pradarena e Lupo. Sullo sfondo le cime Cusna, Prado ed il gruppo delle Panie nelle Apuane osservano attentamente i nostri movimenti.
Buona lettura!
Data escursione: 18/07/2017
Trasferimento: da
La Spezia a
Cerreto Laghi. La via più veloce per raggiungere Cerreto Laghi da La Spezia è quello che prevede la percorrenza di un breve tratto autostradale della
A15 fino alla città di
Aulla, quindi sulla SS63 attraverso
Pallerone e
Fivizzano. In alternativa si può raggiungere Aulla percorrendo la SR62 con un aumento dei tempi di percorrenza di circa 10 minuti.
Tempo di percorrenza da La Spezia a Cerreto Laghi via A15 circa 75' per una distanza di circa 60 Km.
Punto di partenza e arrivo escursione: Cerreto Laghi
Punti di appoggio: rifugio
Carpe Diem presso il
Passo di Pradarena.
NOTA: tutte le immagini si possono visualizzare alla grandezza massima cliccandoci sopra
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Mappa dell'escursione |
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Il percorso su Google Earth |
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Grafico delle quote |
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Da quota 1.760 m circa |
Itinerario: dopo aver parcheggiato la vettura in prossimità della pista nr. 3 degli impianti sciistici di Cerreto Laghi (quota 1.454 m) iniziamo immediatamente a salire in direzione del Monte La Nuda fino ad incocciare il sentiero di cresta "00".
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La pista nr. 3 degli impianti sciistici di Cerreto Laghi |
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Da sinistra: Alto, Alpe di Succiso, Casarola |
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Vista su Cerreto Laghi e lago Pranda |
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Siamo quasi arrivati sullo "00" sotto l'occhio vigile della Nuda |
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Giunti finalmente sullo "00" ci ritroviamo improvvisamente su un piccolo prato protetto dal vento e inondato dalla luce del sole dove una nutrita famiglia di gigli selvatici è in attesa di sbocciare alla vita.
Ancora pochi passi e la vista si apre sulla vallata del
Torrente Riarbero, sul
Monte Cavalbianco e sulla cima più elevata dell'Appennino Reggiano (la seconda dell'intero Appennino Settentrionale): il
Monte Cusna.
L'Antecima della Nuda (quota 1.850 mt) che si staglia davanti a noi sulla destra, ci nasconde alla vista la
Cima Belfiore e fa' da spartiacque tra le cime dell'Appennino Reggiano e il gruppo delle
Panie nelle
Alpi Apuane.
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A sinistra il Monte Cavalbianco, al centro sullo sfondo il Monte Cusna, sulla destra (non visibili in foto) le Panie |
Ora percorriamo il sentiero "00" che in discesa e con un'ampio semicerchio ci porterà fino al
Passo di Pradarena. Il primo tratto del sentiero, fino al
Passo Belfiore, è totalmente aperto consentendoci di godere del sole e della vista dell'abbondante verde che ricopre tutte le montagne. La giornata è splendida, nel cielo volteggiano un gruppo di falchetti, il sole ci scalda ma l'assenza di afa e la temperatura mite ci consentono di camminare senza troppo penare.
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Sullo "00" |
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Al centro la Cima Belfiore |
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Da destra: Passo Belfiore, Monte Scalocchi, Monte Ischia |
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La valle del Torrente Riarbero |
Il sentiero, dopo aver fiancheggiato la
Cima Belfiore inizia a scendere dolcemente verso l'omonimo Passo raggiunto e superato il quale ci ritroviamo sul
Monte Scalocchi al bivio con il sentiero 649 (che conduce verso Cerreto Laghi e Cerreto Alpi). Da questo punto, continuando sullo "00", improvvisamente ci immergiamo dentro un bosco di faggi che ci regala dei fantastici giochi di luce ed ombre.
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Luci ed ombre |
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Luci ed ombre |
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Usciti dal bosco eccoci fiancheggiare il
Monte Ischia ancora all'aperto prima di ritrovare il bosco che non ci lascerà più fino alla fine dell'escursione. Mentre camminiamo verso il Monte Ischia ci si apre sulla sinistra un'ampia veduta sul
Monte la Nuda, sull'
Alpe di Succiso e, più avanti, sul
Monte Cavalbianco e
Cusna.
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Il Monte La Nuda |
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L'Alpe di Succiso e il Casarola |
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In primo piano il Cavalbianco, sullo sfondo al centro il Cusna |
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Passo di Cavorsella |
Siamo ancora sullo "00" in forte discesa verso il
Passo di Cavorsella che raggiungiamo dopo circa 30' di cammino. Il Passo di Cavorsella si presenta come una piccola radura pianeggiante attraversata longitudinalmente da una larga mulattiera. Proseguendo sulla mulattiera verso destra, dopo circa 30' di cammino arriviamo finalmente al
Passo di Pradarena. Puntiamo decisi verso il ristorante/rifugio
Carpe Diem convinti di fare una buona sosta ristoratrice; con l'acquolina in bocca stiamo già assaporando il gustoso tagliere di affettati che a breve avremo davanti quando scopriamo amaramente che il ristorante è chiuso. Non ci resta che riprendere mestamente la mulattiera e tornare al Passo di Cavorsella dove ci concederemo le nostre solite barrette energetiche.
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Passo di Pradarena. Spediti verso il Carpe Diem. Anche la Chicca è convinta che a breve si mangia! |
Dopo una generosa sosta riprendiamo il cammino sul sentiero 647 (in realtà un'ampia mulattiera) in direzione
Passo del Lupo (quota 1.408 m).
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Sul 647 in direzione Passo del Lupo |
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Passo del Lupo |
Al Passo corrisponde un crocevia di sentieri. Il sentiero che prosegue lungo la mulattiera segnato come 647 A, gira intorno alla costa delle
Secchie ricongiungendosi con il 647 in prossimità del
Torrente Riarbero a quota 1.151 m. Noi invece optiamo di abbandonare la mulattiera e di continuare sul sentiero 647 che ci consentirà di risparmiare 15' di cammino. Scendiamo quindi lungo il sentiero 647 mantenendo sulla sinistra il
Monte Puntone fino a perdere i circa 250 metri di quota che ci separano dal Torrente Riarbero.
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"Guado" del Torrente Riarbero |
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Ancora sul sentiero 647 |
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Ancora sul sentiero 647 |
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La Chicca ha bisogno di coccole |
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Il segnavie completo... ma non troppo |
Superato il torrente ci ritroviamo ad un importante incrocio di sentieri abbondantemente segnalato da un'imponente quanto confuso numero di cartelli. Il nostro intento è di proseguire sul sentiero
647 B fino ad incrociare, più in alto, il sentiero
649 C che ci condurrà infine direttamente a Cerreto Laghi dove terminerà la nostra lunga escursione.
Consultiamo con attenzione la carta per capire dove si trova il nostro sentiero ma non riusciamo a venirne a capo. Poi finalmente, studiando con maggiore attenzione la carta, ci rendiamo conto che il nostro
647 B si stacca sulla sinistra e torna indietro verso il torrente per un breve tratto. Confusi ci voltiamo indietro e finalmente si palesa la soluzione all'enigma. Il sentiero, seminascosto, si trova pochi passi indietro rispetto al segnavie ed è quasi invisibile per chi, come noi, proviene dal torrente.
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Il sentiero 647 B |
Ricominciamo finalmente a salire per circa 1 Km fino all'incrocio con il sentiero 649 C. Il bosco è ancora bellissimo, il sentiero facile e ben segnato.
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Il sentiero 647 B |
Mentre saliamo, tra una chiacchiera e l'altra, il nostro sguardo vaga distratto tra i giochi di luce e ombre che il sole genera filtrando tra le chiome dei faggi, quando all'improvviso la nostra attenzione viene catturata da uno strano oggetto che si staglia nel sottobosco, proprio in prossimità del sentiero.
Eh si, è proprio un bel f
ungo porcino, che finisce dritto dritto nel nostro zaino e che costituirà il giusto condimento per un'ottimo risotto.
Siamo ormai giunti sul
649 C. L'escursione volge al termine, ancora un paio di chilometri e 20 minuti di cammino e siamo di nuovo alla macchina!
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Il sentiero 649 C |
Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 1.802 m
Dislivello positivo accumulato: 878 m
Distanza percorsa: 18,2 km
Tempo totale: 7h 07'
Difficoltà: E
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Segnavia del sentiero 649 |
L'escursione proposta in questo resoconto è veramente di facile esecuzione e regala una bella giornata in mezzo alla natura. E' assolutamente un'escursione adatta a tutti, grandi e piccini, con l'unica pecca, forse, di essere un tantino troppo lunga. Per chi volesse effettuare un giro più corto, c'è però l'alternativa costituita dal sentiero
649 che, vi ricordo, incrociate subito dopo aver superato il
Passo Belfiore. Non arriverete ovviamente al Passo Pradarena, ma in un'ora e trenta minuti ritornerete a
Cerreto Alpi accorciando sensibilmente il giro.
Infine, a differenza di quello che abbiamo fatto noi, vi consiglio di lasciare la macchina nel centro del paese di
Cerreto Alpi per due buoni motivi: il primo è che alla partenza dell'escursione avete il tempo di scaldare un pò le gambe prima di affrontare la lunga e ripida salita verso
La Nuda. Il secondo è che al rientro, dopo avere accumulato 18 Km di stanchezza, non dovrete affrontare l'ultima salita per recuperare il mezzo di trasporto.
Buona montagna a tutti!
Scarica la
traccia GPS dell'escursione
| Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri.
Benvenuto nel mio blog.
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4 commenti:
Ottima descrizione
Grazie
Molto bello ! Mi propongo di farlo anch'io...
Un'altra soluzione per evitare la lunga salita per la Nuda, senza per questo allungare ulteriormente il percorso, è quella di invertire il senso dell'anello.
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