Piccoli Sentieri

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domenica 16 febbraio 2020

Marinasco: due passi nella storia

MARINASCO

APPENNINO LIGURE, ESCURSIONE SULLE COLLINE DELLA CITTA'

Per varie ragioni il 2019 è stato un anno da dimenticare, un anno dove la polvere si è accumulata abbondantemente sui miei scarponi. Così, dopo mesi e mesi di totale inattività escursionistica, riprendo faticosamente la via dei sentieri con una facile camminata sugli storici sentieri che marcano le colline soprastanti la città di La Spezia. Meta: la Pieve di Marinasco.




Data escursione: 19/01/2020
Punto di partenza e arrivo escursione: La Spezia, Via Monfalcone.
Punti di appoggio: l'escursione si snoda in un'area a ridosso della città fortemente antropizzata, per cui in caso di bisogno è estremamente facile trovare aiuto.



Grafico del tracciato
Grafico delle quote e delle velocità
il percorso su Google Earth
(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)




Itinerario: Il sentiero 521 si profila all'interno di un piccolo parcheggio in Via Monfalcone seminascosto alla vista.

Attacco la salita con calma, senza fretta. La bella scalinata che mi trovo di fronte, classica da queste parti, sale gradualmente, senza strappi. Il primo tratto di cammino lo conosco bene in quanto già un paio di anni fa' ho avuto modo di percorrerlo durante una bella escursione sui monti che cingono la città. La giornata è leggermente nuvolosa, risplende un timido sole alquanto piacevole. Mentre prendo lentamente quota mi ritrovo ancora una volta a sorprendermi del piacere che si prova nello staccarsi dai rumori assordanti della città ed immergersi nel silenzio più assoluto, rotto solo dal rumore dei passi e dal mio affannoso respiro. Di tanto in tanto mi si apre di fronte lo spettacolo del Golfo dei Poeti con incastonato, sullo sfondo, la gemma delle Alpi Apuane quest'anno completamente spoglie di neve.



Non ho fretta, ho intenzione di trascorrere una mattinata all'aria aperta per cui mi prendo tutto il tempo necessario. La particolarità di questa escursione è che, purtroppo, si snoda in parte su sterrato ed in parte su strada asfaltata, per cui talvolta è necessario qualche attenzione per non superare gli innesti dei sentieri. E' quello che mi stava per accadere in prossimità della località Toracca Inferiore, dove mentre camminavo su asfalto ho rischiato di perdere il sentiero che si staccava sulla sinistra.

Superate abbastanza velocemente le località Toracca Superiore e Sant'Anna eccomi giunto al primo cambio di direzione, il punto dove abbandono il 521 per immettermi sull'Alta Via del Golfo (AVG).

L'AVG è uno storico sentiero che consente di camminare tutt'intorno al Golfo di Spezia, da Portovenere a Bocca di Magra. Lungo circa 44 Km, attraversa il Parco Regionale di Portovenere e il Parco Regionale Montermarcello-Magra-Vara.

Il piccolo tratto da me percorso si snoda tra le numerose abitazioni che punteggiano l'arco collinare del Golfo e, almeno in un punto, è necessario fare attenzione per non perdere la retta via.
La Pieve di Santo Stefano
ben visibile al centro della foto
Il sentiero corre praticamente parallelo a Via Parodi sul lato opposto della collina. D'un tratto, sulla destra del mio senso di marcia, ecco apparire in lontananza la meta della mia escursione: l'antica Pieve di Santo Stefano protomartire.
Ancora pochi minuti di cammino ed ecco spuntare la Via Aurelia, che sale dalla città. Breve sosta per un bere un sorso d'acqua dalla fontanella che si trova sull'incrocio e riprendo a camminare in salita su un lungo tratto di asfalto, fino a che non individuo sulla destra lo sterrato che mi consente di tagliare un bel pezzo di strada, conducendomi direttamente all'incrocio della via che porta alla Pieve.

Il piccolo incrocio con la strada che sale verso la Pieve

E' un'edicola raffigurante la Vergine Maria ad indicarmi la scalinata sulla destra che mi consente ancora una volta di abbandonare la strada asfaltata e di ritrovarmi in un attimo nel piazzale della Pieve.

La Pieve, dedicata a Santo Stefano protomartire, è situata a Marinasco, antica frazione di La Spezia, sull'omonimo colle, ed è una delle cinque Pievi che si affacciano sul Golfo di La Spezia. Le prime notizie che riguardano la chiesa risalgono al 950 mentre la costruzione attuale risale al XIII secolo.


Dal piazzale della chiesa si gode un fantastico panorama su tutto il Golfo e non è difficile immaginare, in un passato ormai lontano, lo schiamazzare di uno stormo di bambini che giocano felici inseguendo un pallone di pezza.

L'edificio della chiesa appare in precarie condizioni, così tanto deturpata da apparire pressoché abbandonata. Sulle sorti dell'edificio non ha certo giovato la qualità del terreno che, soggetto a frequenti frane e cedimenti, ha comportato nei secoli diversi interventi di ristrutturazione e rifacimento, talvolta anche sostanziali.
A mio parere però non giova nemmeno il disinnamoramento che sempre più spesso il popolo italiano manifesta nei confronti della Chiesa, tant'è che luoghi religiosi che in passato erano un sicuro punto di riferimento per tutte le comunità, oggi rischiano di scomparire per sempre.

La Pieve di Santo Stefano protomartire





Pieve di Marinasco
La chiesa di Santo Stefano protomartire e il bellissimo panorama che si gode dalla sua terrazza

Ripreso il cammino dopo una generosa sosta, sono ancora sull'AVG, questa volta in direzione dell'abitato di Strà che raggiungo dopo pochi minuti di cammino.
All'inizio dell'abitato un cartello segnala che stiamo entrando nella zona del "Salto del Gatto". Questa zona, recita il cartello, è sempre stata un passaggio importante nel percorso tra l'entroterra e il mare; secondo studiosi, il territorio era attraversato da un un itinerario, forse addirittura preistorico, che in epoca romana metteva in comunicazione Luni con Velleia (presso Piacenza) e nel Medioevo univa le Pievi di Marinasco e San Venerio.

L'incrocio tra l'AVG e il sentiero 223
Il sentiero 223, che incontro poco più avanti, è un bel sentiero, largo e di facile percorrenza. Scende tranquillo dall'abitato di Strà verso la città. Una transenna dei Vigili del Fuoco ad un certo punto si pone proprio in mezzo al sentiero, quasi a voler sbarrare la strada. Mi viene il dubbio che le forti piogge di qualche giorno fa' abbiano fatto franare un tratto del sentiero, ma da buon italiano rispettoso delle regole... decido di andare a verificare.




Il 223v sulla sinistra del ponte
Scendo tranquillo fino a raggiungere, circa 300 metri più in basso, un bel ponte in legno. Individuo immediatamente alla sinistra del ponte il bel sentiero che sale verso la chiesa di Santa Lucia. La visita alla chiesa faceva parte del tragitto pianificato per cui mi avvio convinto sulla deviazione.
Una breve, decisa, salita ed eccomi giunto di fronte all'edificio della chiesetta.




Il sentiero 223v

Chiesa di Santa Lucia
Insegna posta sulla facciata della chiesa di Santa Lucia



La chiesa di Santa Lucia è una delle prime costruzioni cristiane della provincia, risalente al 1300. L'ingresso della chiesa è sbarrato da un portone completamente arrugginito; è sufficiente una sbirciatina attraverso un foro sul portone per confermare i miei sospetti. I puntelli che sorreggono in numerosi parti il presbiterio indicano chiaramente che anche questa chiesa è praticamente in stato di abbandono.

Ritornato sui miei passi e ripresa la discesa verso la città eccomi di fronte al motivo della transenna incontrata qualche centinaio di metri prima: una smottamento di terreno ha fatto franare una parte del sentiero, che è comunque ancora perfettamente agibile. Sulla destra, in lontananza, la Pieve di Marinasco ci saluta per l'ultima volta.
La chiesa di Marinasco dal sentiero 223
La chiesa di Marinasco dal sentiero 223
Ormai l'escursione volge al termine, i rumori della città riprendono il sopravvento sul silenzio del bosco. Non mi rimane altro da fare che tornarmene a casa, dove mi aspetta un buon pranzo con la mia famiglia.








 

Principali dati dell'escursione:

Quota massima: 304 m
Dislivello positivo accumulato: 413 m
Distanza percorsa: 8.3 km
Tempo totale: 2h 40'
Difficoltà: E

Questa breve escursione mi ha portato sulle tracce di antichissimi percorsi, sentieri che hanno consentito ad intere comunità di crescere e socializzare, in epoche dove l'unico mezzo di trasporto era quello animale. Questi luoghi hanno inevitabilmente subito i violenti attacchi dell'uomo moderno e del suo bisogno di occupare costantemente gli spazi necessari per soddisfare i propri fabbisogni, luoghi che rischiano, inevitabilmente, di scomparire per sempre.
Resta comunque una bella passeggiata alla portata di tutti, un motivo in più per trascorrere qualche ora all'aria aperta.

Buona montagna a tutti!

Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog.
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