Piccoli Sentieri

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sabato 22 gennaio 2022

Antiche mura e nuovi cammini

Parco delle mura, Sarbia, Marinasco, Madonna della Guardia

Il portale della storia

Il Golfo della Spezia e le colline che lo racchiudono sono cariche di storia. Il cammino di oggi ci permette di visitare due dei luoghi più antichi della città in una commistione tra sacro e profano. Si parte dal Parco delle Mura lungo un percorso che si snoda a ridosso della cinta muraria posta a difesa della città edificata a partire dal penultimo decennio del XIX secolo, per salire all'antica Pieve di  Santo Stefano protomartire a Marinasco la cui presenza è riportata su documenti risalenti addirittura alla metà del novecento.

Data escursione: 16/01/2022
Punto di partenza e arrivo escursione: Piazza Europa, quartiere Pegazzano (La Spezia)


Tracciato dell'escursione

Grafico delle quote e delle velocità

L'escursione su Google Earth

(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)

Itinerario: muoviamo i primi passi sulla scalinata che sale sul fianco della cattedrale Cristo Re in direzione della prima tappa di oggi, il Parco delle Mura, che raggiungiamo in pochi minuti di cammino dopo aver attraversato l'ampio parcheggio che si trova alle spalle della cattedrale. 

L'attacco del sentiero che sale al parco lo individui subito, non ti puoi sbagliare perché è ben evidenziato da quello che definirei un bel "portale della storia". Superato il "portale della storia" si deve subito affrontare una bella scalinata in ripida salita. E' quel che resta del poderoso colle detto della Ferrara che sulla sua sommità ospitava il convento dei frati cappuccini e la villa con i giardini dei marchesi Oldoini.
Oggi il colle non esiste più, così come il cinquecentesco convento dei padri cappuccini con l'annessa chiesa dedicata a Nostra Signora degli Angeli, né la villa della Castiglione, con i suoi terrazzamenti che scendevano verso il mare. Nel 1877 infatti convento e chiesa furono completamene abbattuti e al loro posto vennero edificati gli uffici del Genio militare, destinando così questo luogo, che già fin dal 1789 ospitava una batteria, a presidiare militarmente la città e la parte più intima del Golfo. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio erano ben lontane dal divenire.

Superata la erta ma breve scalinata eccoci davanti alle antiche mura di cinta della città. 

Successivamente alla nascita del grande arsenale militare fu necessario costruire delle opere difensive su tutto l'arco del golfo, a guardia degli accessi da terra e dal mare. Questi interventi trasformarono la "grande base navale in una vera e propria piazzaforte marittima imprendibile ed in un munitissimo campo trincerato." A completamento del progetto vennero realizzate una nuova cinta muraria, estesa al crinale delle colline vicine, e una diga in muratura che costituiva un ostacolo fisso, riducendo l'accesso al golfo a due ristrette vie, controllate dal tiro incrociato dalle batterie costiere. La decisione di dotare la piazza della Spezia di una cinta di sicurezza muraria, in progetto sin dal 1880, venne concretizzata nel 1886 e la sua costruzione si sviluppò dal 1887 al 1889. Le mura erano attraversate solo da vie di comunicazione permanenti che consistevano in interruzioni scoperte  o coperte della cinta generalmente chiamate porte che, per maggior protezione, si facevano corrispondere a rientranze del tracciato. 
Le dimensioni del varco dovevano consentire agevolmente le comunicazione del tempo di pace e pertanto le porte principali avevano un'ampiezza adatta, sia in altezza che in larghezza. I varchi carrai di Porta Genova, Porta Castellazzo e Porta Isolabella erano difesi anche da batterie occasionali predisposte in loro prossimità... L'interruzione permanente del passaggio in corrispondenza dei sopraccitati varchi era ottenuta con brevi tratti di fosso ostacolo asciutto, battuto da un doppio livello di feritoie per fucileria e mitragliatrici disposte in modo da fiancheggiare i corsi di muro adiacenti. (testo tratto dai punti informativi posti lungo il percorso delle mura)
La cattedrale Cristo Re dal Parco delle Mura
Cattedrale Cristo Re dal Parco delle Mura



Parco delle Mura
Parco delle Mura

Parco delle Mura
Parco delle Mura

Il quartiere di Migliarina dal parco

Parco delle Mura
Ancora una vista del Parco delle Mura

Mappa dell'antico muro di cinta della città di La Spezia
L'antico muro di cinta della città. Il recupero non è ancora stato ultimato ma dovrebbe esserlo a breve

Le mura sono imponenti, perfettamente costruite, belle. Il sentiero che le costeggia è pulito, fruibile anche di notte ed arricchito da cartelloni che illustrano la storia e le vicissitudini della città. 
Sinceramente devo fare i miei complimenti alla Giunta Comunale di La Spezia per l'ottimo lavoro di recupero svolto e per aver dato alla città un bel polmone verde dove poter trascorrere qualche ora lontano da schiamazzi e smog. La speranza ora è che le istituzioni ma soprattutto la popolazione voglia conservare la cura e la bellezza a cui questa vecchia opera è stata faticosamente riportata.

Nel frattempo, tra una chiacchiera e l'altra, continuiamo a salire. Qualche brevissimo tratto su asfalto e senza quasi che ce ne accorgessimo, eccoci arrivati a Sarbia.  Il sentiero fin qui percorso è stato di facile percorrenza e ottimamente marcato dai segnavia del CAI (sarà così per tutto il cammino), a proposito siamo sull'AVG - Alta Via del Golfo. Siamo ormai sulla via per raggiungere la prossima meta, l'antica Pieve di Santo Stefano protomartire. Cammineremo quindi per un paio di chilometri principalmente su asfalto (Via Costa di Santa Lucia) e qualche tratto di sentiero fino a raggiungere Strà, il Salto del Gatto ed infine all'incrocio dove Via Costa di Santa Lucia incontra la SP15. Una svolta decisa a destra e subito a sinistra per imboccare il sentiero che sale alla Pieve che raggiungiamo in pochi minuti di lento cammino.

Panorama da Sarbia
Panorama da Sarbia


La Pieve di Marinasco era già stata la meta di una mia escursione nel 2020, Marinasco: due passi nella storiama all'epoca trovai la chiesa chiusa per cui non mi fu possibile visitare il suo interno. Oggi invece siamo più fortunati, il portone è aperto e possiamo finalmente entrare.

La Pieve di Santo Stefano di Marinasco è una delle cinque antiche Pievi della Diocesi di Luni che si affacciano sul golfo della Spezia. Soggetta alla Sede Apostolica, la Diocesi comprendeva le isole della Palmaria, del Tino e del Tinetto, la Capraia e la Gorgona; la valli del Vara, del Magra, del Carrione e del Frigido, l'alta valle del Taro e tutta l'alta Garfagnana, fino al fiume Versilia, dov'era il confine con la diocesi di Lucca. La prima notizia certa sulla Pieve di Marinasco risale al 950 ma a causa della instabilità del terreno su cui sorge l'edificio quella che vediamo oggi non è la chiesa originaria. Infatti alla fine del XVIII secolo per motivi di sicurezza statica fu cambiato l'orientamento della chiesa, se ne demolì la facciata, fu costruita l'attuale abside dove vennero collocati coro e altare mentre dall'antica abside si ricavò il pronao. (da Wikipedia)

Convinto che anche questa volta avremmo trovato le porte chiuse non mi sono informato preventivamente sulla chiesa, per cui, non avendo una particolare dimestichezza con l'arte, non ho posto particolare attenzione al Fonte battesimale risalente al 1463 né a quel che resta di un tabernacolo marmoreo del XIII secolo, una Madonna attribuita alla scuola di Nino Pisano, uno dei massimi scultori del Trecento italiano. Quello che mi ha invece colpito è lo spettacolare affresco della volta, la particolare scala in marmo che sale al pulpito e lo stato di grave difficoltà in cui versa questo sacro luogo di preghiera. Fuori è ancora peggio, i vandali delle bombolette spray hanno devastato intere zone delle vecchie mura, in barba alla sacralità del luogo e alle sue antiche origini, a conferma che le istituzioni possono fare tutti gli sforzi del mondo ma a nulla varrà se il cittadino non saprà fare la sua parte.
Pieve di MarinascoPieve di MarinascoPieve di Marinasco
Pieve di MarinascoPieve di Marinasco

 Inutile dire che la vista sulla città che si gode dal piazzale della Pieve è stupefacente e noi ne approfittiamo per gustarci qualche minuto di riposo trascorso il quale riprendiamo la marcia verso la prossima meta, la Chiesa della Madonna della Guardia.

Panorama da Marinasco
Panorama da Marinasco


Questo tratto dell'escursione, fino alla sua conclusione a Pegazzano, lo conosco benissimo perché è lo stesso della già sopraccitata escursione del 2020. Siamo sempre sull'AVG, dalla Pieve scendiamo fino a località La Foce dove, dopo aver attraversato l'Aurelia, affrontiamo una discreta salita per salire sul fianco del Monte Parodi. Circa 800 metri di cammino su una bella scalinata prima di raggiungere l'asfalto di Via Parodi. E' solo dopo aver superato l'area residenziale di Bersedo che troviamo, sulla sinistra, le indicazioni per la nostra prossima meta che raggiungiamo in appena 10 minuti di tranquillo cammino.

La chiesa della Madonna della Guardia ed il suo certamente più modesto edificio rispetto alla Pieve di Marinasco, ci offre lo spazio di un piccolo prato per una generosa sosta dove consumiamo il nostro triste pasto meridiano.
Madonna della Guardia
Madonna della Guardia


Si è fatta l'ora di muovere verso la conclusione di questa bella escursione. Ci lasciamo alle spalle La Madonna della Guardia e l'AVG per affrontare la discesa verso Pegazzano sul sentiero 523. La discesa sulla lunga scalinata del sentiero 523 non è banale. Ampi tratti sono completamente zuppi d'acqua così il fondo della scalinata è particolarmente scivoloso. Fortunatamente non abbiamo fretta e con un po' di attenzione riusciamo a superare indenni anche questo ostacolo.

Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 357 m
Dislivello positivo accumulato: 496 m
Distanza percorsa: 11.1 km
Tempo totale: 4h 52'
Difficoltà: E 
Scarica la traccia

Dopo moltissimo tempo ho provato a far ripartire l'iniziativa "In cammino con Piccoli Sentieri" pubblicando sulla mia pagina di Facebook l'invito per questa facile camminata. Fortunatamente qualche amico di vecchia data ha risposto alla chiamata per cui ci siamo ritrovati a trascorrere insieme questa bella giornata. 



L'escursione di per se è veramente facile facile. Non ci sono difficoltà tecniche da superare né salite particolarmente lunghe ed impegnative, mentre tutto il percorso è perfettamente segnato per cui è veramente difficile perdersi. Insomma una escursione veramente accessibile a chiunque.
Per quanto riguarda la parte storica di questo cammino mi ha favorevolmente impressionato la cura con cui è stato recuperato dall'abbandono il muro di cinta della città, mentre con molto dispiacere ho dovuto constatare il forte degrado in cui versa la Pieve di Marinasco e il monastero benedettino di Santa Maria del Mare che si trova proprio di fronte alla chiesa, che è stato chiuso qualche anno fa' e che versa in completo e totale stato di abbandono.

Monastero Santa Maria del Mare
Santa Maria del Mare


La giornata non è stata delle migliori a causa di una diffusa nuvolosità, ma se è mancato il sole fortunatamente non sono mancate l'amicizia e quattro chiacchiere spensierate.

Buona montagna a tutti!
Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog.
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