Piccoli Sentieri

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domenica 1 luglio 2018

Monte Coregna

Appennino Ligure - Monte Coregna

Dopo ben 3 settimane di stop forzato torno ad indossare gli scarponi per una breve escursione a pochi passi da casa. L'obbiettivo principale è quello di testare che tutto sia tornato a funzionare, quello secondario è di trascorrere un paio di ore per sentieri. Insomma una camminata facile, senza grandi pretese sia dal punto di vista dell'impegno fisico sia da quello tecnico.

Data escursione: 30/06/2018
Trasferimento: da La Spezia ad Acquasanta.
Tempo di percorrenza: da La Spezia circa 10'.
Punto di partenza e arrivo escursione: inizio scalinata sentiero 528
Punti di appoggio: paese di Campiglia.

 

Tracciato dell'escursione

Il tracciato dell'escursione su Google Earth


Grafico delle quote e delle velocità


(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)


Itinerario: benché il sentiero 528 Acquasanta - Campiglia - Punta Persico inizi ufficialmente all'incrocio tra Viale Niccolò Fieschi e Via Caporacca, ho deciso di evitare i 1.300 metri su strada asfaltata (odio camminare sull'asfalto) ed avviare la mia escursione dall'attacco del sentiero vero e proprio.

Salendo infatti lungo Via Caporacca, in corrispondenza del primo tornante, individuiamo un piccolo spazio in prossimità di una stazione di pompaggio di gas naturale e, sul fianco sinistro chiaramente indicato da un cartello, la lunga scalinata che in circa un chilometro e mezzo ci condurrà al paese di Campiglia. Conosco molto bene il sentiero 528, avendolo percorso in diverse occasioni (qui un esempio), una bella e antica scalinata pavimentata a gradoni che, con una pendenza che a tratti supera i 34° (con una media per tutto il sentiero di 19°), supera con un balzo i 290 metri di dislivello.

Oltre che dai tipici gradoni lastricati liguri (ne parlo anche qui), un'eccezionale opera di antichi maestri che non mi stanco mai di ammirare per la precisione con cui sono stati realizzati, il primo chilometro di salita sul 528 è caratterizzato dalla forte umidità che, specie nel periodo estivo, ti fa sudare abbondantemente.

L'antica scalinata del sentiero 528
L'antica scalinata del sentiero 528
In vista di Campiglia
In vista di Campiglia
 L'ultimo tratto della scalinata
L'ultimo tratto della scalinata
Quasi sempre al coperto della rigogliosa macchia mediterranea, il 528 offre raramente l'opportunità di aprire lo sguardo verso la bellezza mozzafiato del Golfo dei Poeti.



Uno scorcio di Campiglia ancora sul 528
Uno scorcio di Campiglia ancora sul 528
Il toponimo di origine latina (Campilia), il cui significato è “terre di proprietà comune destinate a coltivi”, rende probabile l'eventualità che Campiglia sia stato un insediamento preromano (di Campiglia ne parlo anche qui). Io l'abitato lo sfioro, deciso a proseguire lesto nel mio cammino.
Giunto al paese infatti, dopo essermi rinfrescato con una abbondata sorsata di acqua fresca alla fontanella presente all'incrocio di sentieri, proseguo immediatamente lungo l'Alta Via del Golfo (AVG) in direzione della Sella Giosuela.


Scultura lungo l'AVG a circa 
300 mt dall'abitato
Questo tratto dell'AVG è un'ampia strada a fondo naturale che si inerpica per circa 1 chilometro prima di giungere al bivio con il sentiero 526 Sella Scogliarini - Punta Coregna - Coregna. Quest'ultimo non è facile da individuare.

Posto in un punto dove la strada disegna un'ampio curvone a sinistra, il sentiero 526 rimane seminascosto alla vista, senza nessun segno che aiuti l'escursionista.






L'ingresso un po' nascosto del sentiero 526

Lo si intravede sulla destra della carreggiata, un piccolo anonimo sentiero. E' solo dopo qualche metro che finalmente si scorge il primo segno del CAI che ci conferma di essere sul sentiero giusto.



Anche il 526 si snoda quasi completamente all'ombra della macchia mediterranea, aprendo raramente qualche finestra sulla città di La Spezia solo dopo aver superato Punta Coregna. Il sentiero è discretamente percorribile; benché si noti il lavoro di manutenzione svolto dai volontari, in alcuni tratti la traccia sembra perdersi nel bosco e la poca visibilità dei segnavia obbliga a valutare con attenzione la direzione da prendere.

Giunti finalmente in prossimità di una piccola cava di pietra si ha l'opportunità di godere di un bel panorama sul Golfo, una vista che non manca mai di stupirmi per la sua infinita bellezza.

Il Golfo dei Poeti in tutto il suo splendore

Il Golfo dei Poeti in tutto il suo splendore

Improvvisamente il sentiero 526 termina nel bel mezzo dell'abitato di Coregna-San Rocco. E' giunto il momento di incamminarci sul sentiero 527 per tornare verso Campiglia.


Il primo tratto del 527 si snoda con andamento più o meno pianeggiante fino a quando non si giunge ad uno strano rudere di forma circolare immerso nel bosco, dove comincia a salire deciso con pendenze che superano i

Il primo tratto del 527 con ampie cartoline sul Golfo
Il primo tratto del 527 con ampie cartoline sul Golfo
Lo strano rudere di forma circolare
Lo strano rudere di forma circolare

Il 527 è un bel sentiero, facile da seguire e ben segnato, impossibile sbagliare percorso.


Malgrado l'ombra offerta dagli alberi, il caldo afoso si fa sentire con forza, ma questo non mi impedisce di dedicare un po' del mio tempo ad uno dei miei soggetti fotografici preferiti: i piccoli fiori.

Uno splendido esemplare di fiore di Malva selvatica

Un piccolo esemplare di Garofano di Séguier

Siamo ormai giunti al bivio con il sentiero 528, non ci resta che ridiscendere la scalinata per tornare al punto di partenza e concludere questa breve escursione.



Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 487 m
Dislivello positivo accumulato: 544 m
Distanza percorsa: 7.8 km
Tempo totale: 3h 35'
Difficoltà: E
Scarica la traccia

Non posso certamente affermare che questa sia stata la più bella escursione che ho fatto nel territorio dello spezzino, ma detto questo, l'escursione sul Monte Coregna resta comunque una bella passeggiata immerso nella natura. Inoltre percorrendo i sentieri 526 e 527, certamente due sentieri secondari rispetto a quelli maggiormente frequentati dagli escursionisti delle 5 Terre, ho dato il mio piccolo contributo a mantenere in vita questi antichi tracciati.
Perché un sentiero, per vivere, ha bisogno anche dello scarpone dell'uomo.

Buona montagna a tutti!

Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog.
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