Piccoli Sentieri

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Se ti senti un po' depresso vai in montagna un po' più spesso!

martedì 9 gennaio 2018

L'Epifania, finalmente, tutte le feste si è portate via

Pegazzano - Chiesa di San Antonio, Appennino Ligure.

Alta Via del Golfo
Dopo un lungo periodo di inattività, avevo bisogno di ripartire con qualcosa di semplice, un tragitto ben conosciuto che mi consentisse di modificare i piani qualora ne avessi avuto bisogno. Ho scelto di rifare un tragitto che conoscevo benissimo e che mi dava la possibilità di attagliarlo facilmente al mio precario stato di forma: Pegazzano - Chiesa di San Antonio (Palestra del Verde) via Madonna della Guardia.

Data escursione: 07/01/2018
Punto di partenza e arrivo escursione: Pegazzano (SP)

  

Traccia dell'escursione
Traccia dell'escursione

Grafico delle quote e delle velocità
Grafico delle quote e delle velocità

(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)

Itinerario: l'escursione di oggi inizia da Via Zara da dove imbocco, in salita, un breve tratto di Via di Murlo per poi deviare a sinistra, in Via Rismondo. Ad un certo punto Via Rismondo incrocia Via Chiesa, ed è il punto esatto dove, svoltando decisamente a destra, abbandono l'asfalto e, dopo aver attraversato una minuscola piazzetta, prendo deciso la Scalinata Costellino, ovvero il sentiero CAI 523 che mi condurrà direttamente alla Madonna della Guardia.
In salita sul 523 verso Madonna della Guardia
In salita sul 523 verso Madonna della Guardia
La scalinata è una vera opera d'arte. Realizzata in tempi dove non esistevano veicoli da trasporto meccanizzati, questa scalinata, tipica in tutto lo spezzino, rappresenta lo stato dell'arte del camminare su un sentiero preparato. Ogni scalino è perfettamente distanziato dall'altro, con lo spazio tra gli scalini impeccabilmente calcolato sulla giusta falcata di un uomo che cammina in salita.

Il 523 sale tutto d'un fiato per circa 1chilometro, superando un dislivello di 300 metri. Mi fermo diverse volte ad ammirare le viste panoramiche sulla città che piano piano si allontana, aprendo la vista verso l'intero Golfo. Un vero spettacolo; ed oltretutto ne ho approfittato per riposarmi un attimo e calmare un pochino la respirazione.

Da Madonna della Guardia il Golfo dei Poeti è visibile in tutta la sua bellezza, anche in una giornata uggiosa come quella di domenica 7 gennaio 2018. Con le cime Apuane e dell'Appennino tosco-emiliano ancora leggermente imbiancate, questa cartolina è una vera calamita per i miei occhi.
La Spezia e il Golfo dei Poeti
La Spezia e il Golfo dei Poeti


La Spezia
Il Golfo dei Poeti
Il Golfo dei Poeti
Le Apuane sullo sfondo della città
Le Apuane sullo sfondo della città
Madonna della Guardia
Madonna della Guardia
Madonna della Guardia
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La città di Spezia
La città di Spezia
La città di Spezia
L'Appennino tosco-emiliano
L'Arsenale militare
L'Arsenale militare
Ancora una vista del Golfo di Spezia
Ancora una vista del Golfo di Spezia

L'inizio dell'Alta Via del Golfo (AVG) che mi condurrà dritto dritto a Biassa è seminascosto alla vista da uno sterrato carrozzabile che serve alcune abitazioni più avanti. Ma io conosco bene il percorso, per cui a sinistra della chiesa della Madonna della Guardia prendo deciso lo sterrato e, superato il piccolo gruppo di case che incontro pochi metri più avanti, mi concedo l'ultima finestra disponibile per rivedere la cartolina che vi dicevo poc'anzi.

Il punto esatto dove abbandono
la mulattiera per il sentiero
Sono ora sull'AVG che però per circa 950 metri è costituito da un'ampio sterrato carrozzabile; la deviazione  per il sentiero vero e proprio è ben indicata con dei vistosi cartelli, impossible sbagliare. Lungo questo tratto i fastidiosi rumori della città riempiono ancora l'aria: il suono cupo e basso generato dalle gomme delle auto che corrono sulle strade, sirene, clacson, disturbano oltremodo anche da quella distanza. Poi all'improvviso, superata una curva, tutto cessa. Mi ritrovo finalmente a sentire il mio respiro affannato ed il rumore familiare, piacevole, dei miei passi sulle foglie avvizzite. E poi, eccolo: il bosco. Una leggera brezza soffia tra le foglie e lui, generoso e ospitale, la trasforma in un sommesso applauso con il quale mi accoglie festoso, quasi a volermi dire: finalmente, sei tornato.

Sono solo, non ho fretta, il percorso lo conosco perché l'ho fatto altre volte. Mi prendo tutto il tempo che mi serve, mi fermo a guardare, a fotografare, ma soprattutto a respirare i profumi un po' muffosi che il sottobosco rilascia.

Porcino dei Lecci
Guarda chi si vede, un porcino dei Lecci
In vista di Biassa
In vista di Biassa
Arrivo infine a Biassa, mi prendo qualche minuto per gironzolare tra i carruggi del borgo per poi infilare il 504 che mi condurrà, finalmente, alla piccola chiesetta di San Antonio.


Biassa, frazione di La Spezia
Biassa, frazione di La Spezia
Campanile della chiesa di S. Martino
Campanile della chiesa di S. Martino
Particolare chiesa di S. Martino
Particolare chiesa di S. Martino
Particolare chiesa di S. Martino
Particolare chiesa di S. Martino
Chiesa di S. Martino
Chiesa di S. Martino
Fontanella acqua potabile
Fontanella acqua potabile
Monumento ai caduti
Monumento ai caduti
Verso S. Antonio Abate
Verso S. Antonio Abate
Carruggio di Biassa
Carruggio di Biassa

Il 504. Sullo sfondo il borgo di Biassa
Il 504. Sullo sfondo il borgo di Biassa
Il 504 è un'altra mulattiera, a scalini, perfetta. Un tempo la mulattiera veniva utilizzata dai vignaioli di Biassa per recarsi ai poderi di Schiara e Monesteroli. Purtroppo in alcuni punti degli smottamenti di terreno hanno invaso la sede. Speriamo che il CAI possa rimetterla in sesto prima che il danno diventi irrecuperabile.

 Eccomi finalmente davanti alla chiesetta dedicata a San Antonio Abate. Un cartello nelle vicinanze recita che la chiesetta venne citata, per la prima volta, nella visita pastorale del 1699. Alcune targhe poste sulla facciata, ricordano che la chiesetta di San Antonio Abate, è dedicata a tutti gli Alpini.

Inaspettatamente trovo aperto anche il piccolo bar antistante l'area pic-nic, che offre suo prezioso servizio: mi concedo una piccola sosta ristoratrice prima di intraprendere a ritroso il percorso fin qui descritto.

Alcune foto della chiesetta di San Antonio Abate...
La chiesetta di S. Antonio Abate


...ed altri incontri lungo il cammino

Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 510 m
Dislivello positivo accumulato: 510 m
Distanza percorsa: 5.8 km
Tempo totale: 4h 50'
Difficoltà: E
Scarica la traccia

Qualche tempo fa ho acquistato una bilancia pesa persone cosiddetta smart, una di quelle collegate con il wifi alla rete, una di quelle intelligenti che ti dicono tutto. Pensate, questa bilancia smart ti riconosce anche in mezzo ad altri e tiene a memoria tutta la tua vita, deliziandoti con tutta una serie di dati che riguardano il tuo peso e il tuo stato di salute in generale. Il dato più "bello", quello che "amo" di più, è un "simpatico" grafico che mostra con immediatezza l'andamento del tuo peso rispetto alle misure precedenti. Quando la mattina del 7 gennaio mi sono avvicinato con la timida, diciamo pure vana, speranza, di non ricevere un brutto colpo, la mia bilancia smart mi ha immediatamente riconosciuto. Ancora prima che io salissi sul piatto, si è illuminata di colpo e, accendendo il suo display intelligente, mi ha chiesto miserevolmente pietà! Il responso del grafico è stato inequivocabile: la linea che mostrava l'andamento del peso era talmente ripida che sembrava la linea del grafico delle quote per la salita sul Monte Bianco.

Per la prima uscita del 2018 avevo inizialmente pianificato il  seguente percorso: Pegazzano - Madonna della Guardia - Biassa - San Antonio - Fontana di Nozzano - Campiglia - Sella Gesuela - Biassa - Madonna della Guardia - Pegazzano.

Sapevo già che la pianificazione era troppo ottimistica, ma confidavo sul fatto che avrei potuto facilmente modificarla cammin facendo, in funzione di come avrebbero reagito le gambe alla lunga inattività. Infatti, come volevasi dimostrare, la dura realtà mi ha riportato immediatamente con i piedi per terra, per cui sono stato costretto ad accorciare sensibilmente l'intera escursione.

Comunque il tragitto che vi ho descritto è realmente facile da percorrere, ed è adatto anche a chi non ha alcuna esperienza nel camminare per sentieri. Tutto il percorso è perfettamente segnato e non vi sono zone pericolose o particolarmente "tecniche" da affrontare, ad esclusione di un unico punto, dove si deve affrontare con un minimo di attenzione, soprattutto con terreno bagnato, uno sbalzo del terreno dove sono stati ricavati degli scalini, a circa 600 metri da Biassa.


Buona montagna a tutti!

Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog.
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