ALPI APUANE -- ANELLO BIFORCO-FORCELLA DI PORTA-BIVACCO ARONTE-FOCE DELLA VETTOLINA-BIFORCO
Bisogna riconoscere che camminare sui sentieri delle Apuane è un'esperienza impegnativa, fortemente sconsigliata a chi muove i primi passi in montagna. Montagne aspre, selvagge, le Apuane offrono frequentemente percorsi fisicamente e tecnicamente impegnativi, sentieri quasi sempre coperti dal paleo, fondo sconnesso, pressoché totale assenza di fonti dove rifornirsi d'acqua. Tutta questa fatica però è sempre ampiamente ripagata dalla bellezza della natura, ancorché deturpata dalle profonde ferite inferte dalle cave, e dagli inimmaginabili panorami che si offrono agli occhi dell'escursionista. Tutte queste caratteristiche le troverete condensate nell'escursione raccontata di seguito.
Buona lettura!
Data escursione: 31/07/2017
Punto di partenza e arrivo: località Biforco (Forno)
Punti di appoggio: Bivacco Aronte nei pressi del Passo della Focolaccia (offre solo riparo per una sosta di emergenza).
NOTA: tutte le immagini possono essere ingrandite cliccandoci sopra
|
Tracciato dell'escursione |
|
Altimetria dell'escursione |
|
L'escursione su Google Earth |
Itinerario: superato il paese di
Forno, l'escursione prende il via da località
Biforco dove termina la strada asfaltata, al centro di di un'area intensamente sfruttata per l'estrazione del marmo. Oltrepassata la sbarra che limita l'accesso ai veicoli sulla strada di cava individuiamo immediatamente la generosa segnaletica che, chiarendo immediatamente le difficoltà che ci aspettano, ci indica la via da seguire. Percorriamo quindi il
sentiero CAI 168 per circa 800 metri (il tratto da noi percorso coincide con la strada di cava) costeggiando la
Cava Romana fino ad imboccare sulla destra la
Lizza degli Alberghi (
sentiero CAI 167). La Lizza si presenta subito con una bella pendenza ed un fondo completamente ricoperto da sfasciume, ma sale regolare e soprattutto all'ombra.
|
A sinistra il sentiero 168, sulla destra la strada di cava
continua verso la Cava di Cerignano |
|
|
Indicazioni per il sentiero 167 |
|
|
In basso il sentiero 168 (strada di cava)
corre lungo il Canale del Fondone |
|
|
Sulla Lizza degli Alberghi |
|
Continuiamo a risalire la Lizza nel tratto più angusto della
Valle degli Alberghi, fino a che, come per incanto, l'orizzonte si apre davanti a noi dapprima timidamente, poi in tutto il suo splendore sulla parete argentata del
Monte Contrario
|
Sulla Lizza degli Alberghi |
|
|
Sulla Lizza degli Alberghi.
Sullo sfondo il Monte Contrario |
|
|
Il Monte Contrario |
|
|
La selvaggia natura delle Apuane |
|
I resti degli edifici abitati dai cavatori che danno il nome a tutta la valle, gli
Alberghi, iniziano a fare capolino. Continuiamo a salire, ormai non più protetti dalla fresco degli alberi ma quasi soggiogati dall'imponenza del Contrario e dai mille riflessi delle sue pareti
|
Sullo sfondo al centro si comincia
ad intravedere il rudere degli Alberghi |
|
|
Gli Alberghi |
|
|
A sinistra il Contrario, sullo sfondo al centro il Cavallo,
più a destra la Forcella di Porta |
|
|
Il Contrario |
|
|
Quali impegnative salite ci attendono! |
|
|
Il Contrario |
|
| |
|
Il Monte Contrario, in tutto il suo splendore, domina la Valle degli Alberghi |
Siamo ormai giunti al bivio con il sentiero che conduce alla
Ferrata del Contrario, in pratica il punto dove noi abbandoniamo la Valle degli Alberghi per salire in direzione di località
Case Carpano.
|
Bivio per la Ferrata del Contrario |
|
|
Proseguiamo sul sentiero 167 |
|
Percorsi circa 400 dal bivio con il sentiero della ferrata, eccoci giunti in località
Case Carpano dove troviamo i resti di due o tre ruderi posti su un'ampia sella. Il sole picchia violento ed il caldo comincia a farsi sentire con insistenza. Approfittiamo comunque della bella vista che ci offre la natura per scattare qualche foto e riprendere un po' di fiato, in vista della prossima dura salita. Infatti, da questo punto fino alla
Forcella di Porta l'ascesa si fa estremamente impegnativa anche a causa della calura opprimente che si farà sentire per tutto il resto dell'escursione.
|
I ruderi di Case Carpano |
|
|
Vista sul Contrario da Case Carpano |
|
|
Salvatore, la Chicca e Mauro |
|
|
La Forcella di Porta sulla sinistra |
Siamo ancora ad un terzo del cammino, ci separano dalla Forcella di Porta circa 2 Km di sentiero e circa 650 metri di dislivello da superare su un percorso seminascosto dal paleo, che ci costringe a seguire con attenzione i segni bianco e rossi, scarsamente visibili. Nella nostra pianificazione avevamo previsto di arrivare alla Forcella entro mezzogiorno, in modo da affrontare le ore più calde della giornata già in discesa. Invece la calura rende estremamente faticoso l'incedere e ci costringe a numerose piccole soste non programmate, tant'è che il sole infuocato quando arriva allo zenit ci trova ancora impegnati nell'ultimo, durissimo, tratto di salita.
Finalmente domiamo la salita e giungiamo alla
Forcella di Porta dove ci soffermiamo giusto il tempo di ammirare lo splendido panorama verso il mare e anche per dare un'occhiata al termometro tascabile:
32°C. Avete capito bene: ci troviamo a 1.700 metri di quota ed il termometro segna l'incredibile temperatura di 32°C.
|
Capre selvatiche si aggirano indisturbate |
|
|
Da sn, le città di Massa e Carrara
sullo sfondo il Golfo dei Poeti |
|
|
Sullo sfondo al centro
il Monte Sagro |
|
Ci affacciamo dalla Forcella e ci ritroviamo subito di fronte al
Monte Tambura e più in basso, a poche decine di metri dal
Passo della Focolaccia, al
Bivacco Aronte che ci apprestiamo velocemente a raggiungere alla ricerca di un po' di ombra.
|
La Tambura, in basso al centro
il rosso edificio dell'Aronte |
|
|
Bivacco Aronte |
|
|
Bivacco Aronte |
|
|
L'interno spoglio e abbastanza
malconcio del bivacco |
|
|
La Forcella di Porta vista dal bivacco |
|
|
Il Passo della Focolaccia |
|
Dopo la lunga sosta all'ombra dell'Aronte (circa 1 h) riprendiamo il cammino verso Forno dove si concluderà la nostra escursione. Rinfrancati dalla sosta riteniamo, a torto, di aver ormai superato il peggio, visto che ci attende solo una lunga discesa. Ci accorgeremo presto di aver fatto male i nostri conti!
|
Iniziamo a scendere sul sentiero 36 |
|
|
Sul 36, sullo sfondo il Monte Tambura |
|
Il sentiero
CAI 36 si snoda per i primi 1.300 metri su una strada di cava. Seguendo i tornanti della strada di cava costeggiamo
Punta Graziosa (1.674 m),
Coda del Cavallo (1.668 m), sfioriamo la
Cava del Paduiello e giunti a quota 1.430 metri, finalmente abbandoniamo la strada.
|
Quota 1.430 metri: si abbandona la strada di cava |
|
|
Continuiamo sul 36 |
|
|
Case Carpano viste dal 36 |
|
|
Un'ultimo sguardo al Contrario |
|
Ancora un paio di foto al Monte Contrario e, superata una piccola cresta (località
Piastrone), ecco apparire più in basso la
Lizza Paduiello che se percorsa nella sua interezza conduce al paese di
Resceto. Noi invece la percorreremo fino a quota 1.200 metri dove il 36 abbandona la Lizza per deviare sulla destra.
|
Siamo in vista della Lizza Paduiello |
Al contrario dei nostri calcoli la situazione nel frattempo si è fatta letteralmente infuocata. Se durante la salita verso la Forcella di Porta la presenza del paleo aveva in qualche modo attenuato il caldo soffocante, i sassi della lizza direttamente esposti all'azione del sole sono come brace ardente che, oltrepassando la protezione della suola degli scarponi, sembrano voler arrostire la pianta del piede. Inoltre, a peggiorare le cose, una leggera brezza proveniente dal mare, surriscaldata anch'essa dal calore rilasciato dalle pietre, rende l'aria quasi irrespirabile. Insomma, sembra quasi di essere nell'anticamera dell'inferno.
|
A centro foto, ben visibile, il tortuoso tracciato della Vandelli |
|
Da centro foto verso destra: Contrario, Cavallo, Forcella di Porta.
In primo piano al centro: la sella di Case Carpano
|
|
Bivio sentieri 36-170 |
Continuiamo a scendere cercando di mantenere un buon passo per toglierci al più presto da questo impiccio. Raggiungiamo e superiamo la
Foce della Vettolina (1.019 m), attraversiamo la cava abbandonata delle
Borre di Cerignano dove il 36 torna ad essere una strada di cava, ma essendo la cava abbandonata la strada è molto malconcia. La faticosa discesa continua costeggiando la
Cava Puntello quindi eccoci finalmente giunti sulla strada di cava (in perfetto stato) che avevamo visto all'inizio dell'escursione allungarsi sulla destra e che serve la
Cava di Cerignano e la
Cava Romana.
Ormai l'escursione volge al termine, non ci resta altro da fare che raggiungere la macchina e scendere velocemente a Forno alla ricerca di una rigenerante fonte di acqua fresca.
Principali dati dell'escursione:
Sentieri percorsi: 168, 167 (Lizza degli Alberghi), 36 (parte della Lizza Paduiello)
Quota massima: 1.730 m
Dislivello positivo accumulato: 1.391 m
Distanza percorsa: 13,1 km
Tempo totale: 9h 44'
Difficoltà: EE
Come credo si sia intuito leggendo la relazione, abbiamo ingenuamente sottovalutato l'ondata di caldo tropicale che ha colpito l'Italia i primi giorni di agosto. L'escursione, già di per se impegnativa con temperature normali, si sarebbe dovuta rimandare ad altra data viste le temperature riscontrate sul terreno (32°C a 1.700 metri di quota). I 10 litri di acqua che avevamo al seguito non sono stati sufficienti per compensare la forte sudorazione, tanto che siamo stati costretti al razionamento.
Detto questo, comunque, l'escursione se fatta con temperature normali offre panorami mozzafiato che compensano abbondantemente le difficoltà e la fatica della salita e della discesa.
Consiglio comunque di pianificazione attentamente l'escursione, soprattutto nel caldo periodo estivo, valutando con giudizio le temperature in gioco. Escursione assolutamente da evitare invece se il terreno non è perfettamente asciutto.
Buona montagna a tutti!
Scarica la
traccia GPS dell'escursione
| Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri.
Benvenuto nel mio blog.
Se hai gradito questo racconto aiutami a diffonderlo lasciando un commento nell'apposito spazio e condividendolo nella tua rete di contatti social.
Grazie! |
2 commenti:
Ciao Mauro ho letto con piacere la tua relazione. Ho fatto ieri in solitaria e per la prima volta da biforco a case Carpano. Stupendo lassù! A maggio farò la traversata completa. Ti chiedo solo se ci sono tratto esposti per portare con me il mio fedele Golden rettovier. Un saluto
Ciao Simone, anche se è passato più di un anno da quella bella e faticosa escursione, mi sento di dirti di non ricordare tratti particolarmente esposti o pericolosi. Ricordo qualche lieve difficoltà solo nel traverso che conduce alla Forcella di Porta, dovute più che altro dovuto al problema di individuare i segni del CAI. Per quanto riguarda il tuo fedele amico credo che puoi portartelo dietro tranquillamente. Come avrai notato dalle foto che ho pubblicato, Chicca, la cagnetta del mio amico Salvatore, ha fatto tranquillamente tutto il percorso malgrado avesse, all'epoca, pochi mesi di vita.
Buona montagna!
Posta un commento