Appennino Tosco-Emiliano - Parco Nazionale dei Cento Laghi
Avete mai provato a camminare per sentieri senza una meta precisa da raggiungere? Noi ieri lo abbiamo fatto, una camminata di 11 Km nel Parco dei Cento Laghi, molti dei quali percorsi a zonzo all'ombra di una imponente faggeta. Una vera passeggiata nel bel mezzo di una natura sfavillante!
Siamo partiti da casa senza una meta precisa, senza un percorso pianificato, intenzionati solo ad effettuare una bella e rilassante camminata. Di massima avevamo concordato di partire dalla Val di Tacca, in provincia di Parma, e salire verso i laghi del Parco. Non avevamo con noi neanche uno straccio di carta dei sentieri, "saliamo e poi vediamo cosa fare" ci siamo detti.
Ci siamo ritrovati a vivere una piccola avventura, una specie di corso di orientamento tra i boschi del Parco. Si perché intenti come eravamo a chiacchierare del più e del meno, non ci siamo accorti di aver superato l'attacco del sentiero 709 che ci avrebbe fatto salire ai laghi. Abbiamo bellamente continuato a percorrere l'ampia carrozzabile a fondo naturale fino a che questa non ha preso una direzione che non era più la nostra. A quel punto abbiamo deciso di verificare le nostre capacità di orientamento e, dopo aver fatto un rapido "punto di stazione", ci siamo avventurati nel bosco, senza un sentiero da percorrere, senza segnavia bianchi e rossi da seguire, navigando per azimut, o per meglio dire "ad minchiam".
Usciti dal bosco per avere un'idea della nostra posizione, ci siamo ritrovati a dover superare un impegnativo ostacolo che ci separava dalla vetta di Rocca Pianaccia, una enorme e ripida pietraia che, nella parte più alta, ci ha messo alla frusta |
In questo tipo di cammino devi mettere in conto tutto, devi sapere che orientarsi è molto difficile in quanto gli alberi nascondono alla vista i punti di riferimento, ma soprattutto devi essere pronto a superare anche qualche passaggio impegnativo che richiede passo fermo e assenza di vertigini.
E' in questi frangenti che ti rendi conto dell'importanza di avere ai piedi una buona scarpa da trekking. Fortunatamente io indossavo le mie collaudate "Chamoix" ed ho potuto, ancora una volta, apprezzare le eccellenti capacità di tenuta della suola Vibram sia sui lastroni lisci, sia sull'erba alta, nonché la rassicurante protezione offerta dalla spessa tomaia. Quando non riesci a vedere con certezza dove stai andando ad infilare il piede, sapere che lo stesso è ben protetto è tanta roba.
Alla fine, dopo aver domato una impervia ed erta pietraia, siamo giunti quasi per caso sulla vetta di Rocca Pianaccia, a 1765 metri slm. Sferzati da un bel venticello fresco, abbiamo goduto per un attimo del bel panorama offerto da Rocca Pianaccia e poi giù, a "rotta di collo" in direzione dei Laghi del Sillara, sulle cui rive ci siamo concessi una meritata pausa e dove la Chicca si è rinfrescata con un prolungato bagno.
Sulla vetta di Rocca Pianaccia a 1765 metri slm |
Lo spettacolare panorama dalla vetta di Rocca Pianaccia |
Vista sul Sillara |
Rocca Pianaccia dai piedi del Sillara |
Beh una foto ricordo non poteva mancare |
Si va verso i laghi |
Lo spettacolo dei Laghi del Sillara |
La Chicca già pregusta il bagno che da lì a poco andrà a fare |
Il Monte Sillara dai laghi |
La via del ritorno ci ha visto ancora a zonzo nei boschi fino a che non abbiamo incocciato il tormentato sentiero 709 che ci ha finalmente riportato alla macchina.
Alla ricerca di un passaggio in mezzo al bosco |
Finalmente il 709 |
La nostra passeggiata su Google Earth |
NB: i dati di altimetria e di distanza percorsa mostrati in questa animazione non devono essere considerati perché completamente sbagliati!Relive 'Morning Jul 20th'
Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 1.786 m
Dislivello positivo accumulato: 848 m
Distanza percorsa: 11.3 km
Tempo totale: 6h 44'
Difficoltà: EE
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2 commenti:
Che spettacolo, salutami il tuo compagno di cammino.
Sarà fatto, ciao Umberto
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