Piccoli Sentieri

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domenica 27 gennaio 2019

Sentieri, segnavie e scarponi

LA SEGNALETICA DELL'ESCURSIONISMO 

Spostarsi da una località all'altra orientandosi con il solo ausilio di una carta topografica non è alla portata di tutti, anzi direi che in linea di massima è una capacità riservata ai professionisti del cammino. Fortunatamente per noi "normali" frequentatori di sentieri di montagna ci viene in aiuto la segnaletica dell'escursionismo. Cartelli, segni, indicazioni ci aiutano ad orientarci lungo il cammino, consentendoci di conoscere con precisione ed in ogni momento la nostra posizione e diminuendo fortemente il rischio di smarrire la strada tra i boschi delle nostre bellissime montagne.



Gli ultimi decenni hanno visto la forte espansione del fenomeno dell'escursionismo tanto da essere ormai considerato, a tutti gli effetti, un vero e proprio fenomeno turistico. Pressoché tutte le Regioni italiane hanno ormai attrezzato il proprio territorio fornendo al turista escursionista la possibilità di trascorrere le proprie vacanze a stretto contatto con la natura. Una fitta rete di sentieri costantemente manutenuti, percorsi attrezzati, rifugi e attività sociali che forniscono svago, divertimento e relax. Tutto questo interesse ha reso possibile il recupero di un gran numero di antichi sentieri utilizzati in passato dall'uomo che purtroppo versavano ormai in uno stato di abbandono. Infatti la rete complessiva italiana dei sentieri si sviluppa per centinaia di migliaia di chilometri; buona parte di questa rete, inestimabile retaggio storico, è però in disuso e soltanto 90-100mila chilometri di sentieri si stima siano oggi utilizzati per scopi turistico-escursionistici. 
Secondo una ricerca dell'Istat, nel 2007 sono state 12 milioni e 613 mila le persone che, in media in un trimestre, hanno effettuato almeno un’escursione, pari al 21,4% della popolazione residente, per un totale di 188 milioni e 663 mila escursioni effettuate nell’anno. Con riferimento al triennio 2005-2007 il fenomeno appariva in aumento sia nel numero complessivo delle escursioni effettuate, che nel numero di escursionisti. Dal 2005 al 2007, infatti, il numero di escursioni cresceva del 43,7%. Parallelamente, gli escursionisti aumentavano del 16,6% (media trimestrale). Il numero medio di escursioni per escursionista era anch’esso aumentato costantemente nel triennio, passando da 3 nel 2005 a 3,7 nel 2007. Il fenomeno interessava di più i bambini e gli adolescenti (tra i 6 e i 14 anni) e gli adulti tra i 25 e i 44 anni, soprattutto per chi viveva nell’Italia Centrale o in comuni periferia delle aree metropolitane o risiede in grandi comuni (sopra i 50 mila abitanti).




In Italia è stato il Club Alpino Italiano fin dai primi anni '90 ad intercettare i primi segnali di questo nascente movimento di camminatori e, nel tentativo di rendere fin da subito i sentieri fruibili anche ad escursionisti alle prime armi, ma anche per venire incontro alle esigenze del popolo dei camminatori, ha immediatamente cercato di realizzare un imponente ed impegnativo progetto: organizzare i sentieri che solcano il territorio italiano in una vera e propria rete della sentieristica escursionistica. 
Questa rete, aggiornata costantemente negli anni, era conosciuta dal popolo dei camminatori come "la rete dei sentieri del CAI", una mappatura sempre più completa che vedeva nella "segnaletica del CAI" lo strumento principale attraverso la quale l'escursionista si orientava durante il cammino. Il sistema organizzativo della rete sentieristica del CAI è stato pressoché adottato dalla quasi totalità delle organizzazioni che si occupano della gestione del territorio tanto che, nel tempo, numerose Regioni hanno regolamentato la materia con specifiche leggi regionali. A titolo di esempio, la Regione Liguria con la legge regionale 24/2009 ha regolamentato il sistema di percorsi escursionistici definito "Rete di fruizione escursionistica della Liguria" (REL), ed ha realizzato la Carta Inventario dei percorsi escursionistici che, nella prima stesura presentava 525 percorsi per uno sviluppo complessivo di 3.420 km di cammino.
La Rete Escursionistica Ligure (REL) è consultabile attraverso il geoportale della Regione Liguria. Il portale  offre un servizio che consente la consultazione immediata delle tracce (percorsi) e degli elementi puntuali (servizi e punti di interesse) utilizzando il browser cartografico come interfaccia per l'accesso diretto alle informazioni. Tramite le apposite funzioni di interrogazione (bottone info), è possibile consultare le schede informative sintetiche degli elementi di interesse con indicazioni su: carrabilità, tipologia della sede viaria, tipologia del fondo, necessità di manutenzione, descrizione delle eventuali criticità presenti, accuratezza del rilievo e altro ancora.
Il sentiero è la linfa vitale di cui si nutrono gli escursionisti, principianti o esperti che siano. Il sentiero favorisce l'accesso alle aree rurali consentendo lo sviluppo di un turismo eco-compatibile. Attraverso il sentiero l'escursionista può trascorrere il proprio tempo libero completamente immerso nella natura e può prendere parte ad attività culturali, sportive e ricreative all’aria aperta.



Ma anche il sentiero vive grazie all'escursionista. Se il sentiero non fosse frequentato infatti, perderebbe la sua forza ed in poco tempo, invaso dalle erbacce ed indebolito dagli elementi atmosferici naturali, scomparirebbe.
I sentieri, se mantenuti percorribili, valorizzano non solo un patrimonio culturale per la conoscenza del territorio, ma costituiscono anche - e questo è un beneficio che spesso ignoriamo - uno strumento di tutela attivo e di presidio del territorio stesso. Dove passa un sentiero, e quel sentiero viene frequentato, il territorio è oggetto di un monitoraggio continuo; inoltre, se l’escursionista “segue il sentiero” (cioè: cammina sul sentiero), rispetta di conseguenza quanto sta al di fuori del sentiero e l’equilibrio di quell’ambiente è maggiormente garantito.

La rete dei sentieri escursionistici secondo il Club Alpino Italiano

L'organizzazione della rete sentieristica escursionistica si basa su tre importanti elementi: il sentiero, la suddivisione del territorio, la segnaletica.
Sentièro: Via a fondo naturale tracciata in luoghi montani e campestri, in boschi e prati, dal passaggio di uomini e animali (Treccani)
Per meglio indicare all'escursionista le difficoltà a cui può andare incontrare lungo un determinato percorso, il CAI ha suddiviso i sentieri secondo le seguenti definizioni:

Sentiero turistico

Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico-ricreativo.
Nella scala di difficoltà CAI è classificato T - itinerario escursionistico-turistico


Sentiero escursionistico

Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro - silvo - pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli.

E’ il tipo di sentiero maggiormente presente sul territorio e più frequentato e rappresenta il 75% degli itinerari dell’intera rete sentieristica organizzata. 
Nella scala delle difficoltà escursionistiche CAI è classificato “E” - itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche


Sentiero alpinistico

Sentiero che si sviluppa in zone impervie con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato.

Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati - sentiero attrezzato - con infissi (funi corrimano e brevi scale) che però non snaturano la continuità del percorso.


Nella scala di difficoltà CAI è classificato EE – itinerario per escursionisti esperti.


Via ferrata o attrezzata

Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su aeree creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore.
Nella scala di difficoltà CAI è classificato EEA - itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.  



Sentiero storico

Itinerario escursionistico che ripercorre “antiche vie” con finalità di stimolo alla conoscenza e valorizzazione storica dei luoghi visitati; generalmente non presenta difficoltà tecniche ed è classificato T oppure E.



Sentiero tematico

E’ un itinerario a tema prevalente (naturalistico, glaciologico, geologico, storico, religioso) di chiaro scopo didattico formativo (qui un esempio). Usualmente attrezzato con apposita tabellatura e punti predisposti per l’osservazione, è comunemente adatto anche all’escursionista inesperto e si sviluppa in aree limitate e ben servite (entro Parchi o riserve). Generalmente è breve e privo di difficoltà tecniche - T oppure E.



Gli itinerari escursionistici

Il CAI cataloga anche gli itinerari escursionistici:


Itinerari di lunga percorrenza (Sentiero Italia, sentieri europei, dorsali appenniniche, ecc.. Informazioni su questi itinerari le trovi sul sito della Federazione Italiana Escursionismo - FIE) della durata di molti giorni di cammino e della lunghezza di centinaia di chilometri, in generale agevoli e segnalati, dotati della necessaria ricettività lungo il percorso; 
Rete sentieristica europea
Rete sentieristica europea

Itinerari di media percorrenza (trekking, alte vie), della durata di più giorni di cammino (di solito 3-7) e della lunghezza da 40 a 100 km, adatti ad escursionisti in genere esperti. Sono ben segnalati ed attrezzati e supportati da ricettività; 
Alta Via dei Monti Liguri
Alta Via dei Monti Liguri

Itinerari di breve percorrenza (sentieri escursionistici, brevi itinerari ad anello), della durata massima di 1-3 giorni di cammino, sono i più diffusi.  


Esempio di organizzazione catastale dei sentieri: la Regione Liguria

L'organizzazione catastale dei sentieri individuata dal CAI nei primi anni '90 è ormai diventata la base con cui le Regioni hanno organizzato la rete dei sentieri del proprio territorio.
Ne è un esempio la Regione Liguria che con la Carta Inventario dei percorsi escursionistici ha regolamentato il proprio territorio basandosi, per l'appunto, sulla codificazione delle rete dei sentieri sviluppata dal CAI. Tale codifica la ritroviamo praticamente in tutti i territori di tutte le Regioni per cui potremmo ritenerla, in Italia, universale.

Per realizzare il Piano regolatore dei sentieri, il CAI ha codificato i termini e le procedure per la realizzazione del Catasto dei Sentieri.
Secondo tale codificazione, il territorio è suddiviso in:

  • ZONA identifica una Provincia e/o una Regione;
  • AREA: è una ulteriore suddivisione della Zona (Provincia e/o Regione) qualora la rete complessiva dei sentieri risulti molto estesa (oltre i 9 settori); 
  • SETTORE: è una porzione di territorio entro una “Zona e/o Area” (regione o provincia) con caratteristiche geografiche e morfologiche omogenee, in cui possono trovarsi fino ad un massimo di 100 sentieri; può corrispondere ad un gruppo montuoso o a più gruppi montuosi
  • NUMERO: è il numero a tre cifre che identifica sul terreno il sentiero.
  • GRUPPO MONTUOSO: è una porzione geograficamente omogenea di territorio, formata da monti e/o colline e/o anche pianura, purché interessata dalla presenza di una rete sentieristica.

Estratto dalla mappa degli Ambiti/Settori della Regione Liguria in scala 1:100.000. La delimitazione fra un Settore e l'altro e tra ambiti è data generalmente dalla viabilità stradale primaria e talvolta da fondi vallivi.


In seno al Piano Catastale dei Sentieri la Regione Liguria ha costituito un gruppo di lavoro formato da esperti del CAI, FIE, Province, Enti parco e Regione. Il gruppo di lavoro ha individuato le provincie di Imperia, Savona e la Spezia quali aree di competenza unica, mentre il territorio della Provincia di Genova, data la sua complessità, è stato invece suddiviso in due distinti ambiti: Genova (A) e Tigullio (B). 
Il Catasto dei sentieri CAI suddivide l'intero territorio nazionale in dieci macrosistemi cui fanno riferimento i gruppi montuosi veri e propri. Per quanto riguarda la Liguria i macrosistemi di riferimento sono: ALPI OCCIDENTALI dal Col Ferret - Dora Baltea al Passo del Turchino; APPENNINO SETTENTRIONALE dal Passo del Turchino a Bocca Serriola


Codice identificativo dei percorsi

Come si evince dalle immagini sotto riportate, il sistema di codifica adottato dalla Regione Liguria per la sua rete dei sentieri escursionistici deriva direttamente da quello del Catasto del CAI. Questo codice, composto da una sequenza di 11 caratteri alfanumerici organizzati in 8 campi, consente di catalogare in maniera univoca qualsiasi sentiero escursionistico presente sul territorio.




Immagini ed informazioni tratte da "Linee Guida per la formazione della Carta Inventario" della Regione Liguria

La segnaletica

Muoversi lungo i sentieri dovrebbe presupporre la disponibilità di una cartografia dettagliata del territorio in cui camminiamo e la non banale capacità di interpretare correttamente i dati che tale cartografia ci dovrebbe proporre. Sappiamo tutti però che non è così.
Non è facile trovare carte dei sentieri con una scala adeguata, ricca di informazioni, che aiutino l'escursionista a muoversi in sicurezza.  Per non parlare poi di quanto sia difficile "leggere" una carta topografica, capirne nel dettaglio la simbologia, il concetto di curve di livello, di pendenza e di orientamento.
Ecco quindi venirci incontro la "tecnologia": la segnaletica. Come i sassolini di Pollicino questi importanti strumenti sparsi lungo i sentieri aiutano l'escursionista ad orientarsi e a muoversi con maggior sicurezza nel territorio.

Tipi di segnaletica


Nella classificazione che segue, mi riferisco esclusivamente a quella utilizzata dal CAI. 

Segnaletica verticale
E’ costituita dalle tabelle poste all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti. Contengono  informazioni sulle località in cui è posata la tabella, con nome e quota del luogo, o sulle località di destinazione (meta ravvicinata, intermedia e di itinerario) con i tempi di percorrenza e il numero del sentiero. Altri tipi di tabelle sono previste per i sentieri tematici, per invitare a camminare entro il sentiero, per i sentieri attrezzati, per le vie ferrate.

La segnaletica verticale è costituita dalle:
  • tabelle segnavia, a forma di freccia, si usa per indicare la direzione della/e località di destinazione del sentiero e il tempo indicativo necessario ad un medio escursionista per raggiungerla/e a piedi. E’ contraddistinta dalla punta rossa e dalla coda rossa-bianco-rossa, ed ha una misura standard di 55 x 15 cm.
  • Tabella località La troviamo agli incroci più significativi di un percorso (passi, forcelle, piccoli centri abitati) che trovino usualmente riscontro sulla cartografia e nelle mete indicate sulle tabelle segnavia; di norma contiene il nome della località e la relativa quota.

Altre tipologie di tabelle sono: 
  • Rispetta la natura, segui il sentiero 
  • Sentiero tematico
  • Itinerario per cavalli e/o bici
  • Sentiero per Escursionisti Esperti
  • Via ferrata
  • Tabellone o pannello d'insieme



Segnaletica orizzontale
La segnaletica orizzontale è formata da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso (detto anche bandierina e che contiene il numero del sentiero) posti all’inizio e lungo il sentiero, su sassi o piante, utilizzati per offrire l’informazione di continuità e conferma del percorso. Per l'escursionista la segnaletica orizzontale è quasi sempre estremamente importante perché conduce l'escursionista per mano da una località all'altra. Essa rappresenta un momento cruciale della fruibilità del camminare in sicurezza.
Chiudo infine questo post con una frase di Annibale SALSAAntropologo, già Presidente del Club Alpino Italiano dal 2004 al 2010, Presidente del Comitato Scientifico di Accademia della Montagna del Trentino:
All'escursionista è idealmente affidata la memoria storica di un patrimonio plasmato dalla fatica, dal sacrificio, dalla caparbia determinazione degli uomini della montagna. All'escursionista, più che ad ogni altro frequentatore della montagna, è demandata la conservazione di questo ingente capitale culturale. 
Buona montagna a tutti!
Tutte le definizioni descritte in questo post sono tratte da "SENTIERI PIANIFICAZIONE SEGNALETICA E MANUTENZIONE" Quaderno di Escursionismo nr. 1, 4^ edizione 2010, edito dal CLUB ALPINO ITALIANO.

Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog.
Voglio confessarti che i tuoi commenti, positivi o negativi che siano, sono molto apprezzati. Ti invito pertanto a lasciare traccia del tuo passaggio con un commento nell'apposito spazio, qui sotto.
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2 commenti:

Unknown ha detto...

SORDIGLIO è un piccolo borgo situato nall'appennino emiliano nel comune di CASINA
Abbiamo costituito una Associazione Culturale "Amici di Sordiglio" con l'obiettivo di ridare dignità e smalto a questo borgo
Tra le varie iniziative che vorremmo attivare co sarebbe anche l'obiettivo di ripristinare i vecchi sentieri.
Vorremmo conoscere a quali enti ci si deve rivolgere
Grazie

Mauro ha detto...

Ciao, premesso che io sono un semplice escursionista e quindi solo un modesto fruitore di sentieri, credo che tanto per iniziare possiate rivolgervi alla sezione del Club Alpino Italiano (CAI) di Reggio Emilia, http://www.caireggioemilia.it/dove_siamo.asp il quale potrà esservi senz'altro d'aiuto.

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