Sulla Strada Napoleonica che da La Spezia giunge a Porto Venere, incontri un cartello che ti ricorda che stai per arrivare al cospetto di un luogo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Subito dopo aver oltrepassato la grande rotonda, sul bordo sinistro della strada, intravedi un piccolo terrazzo protetto da una ringhiera. Da quel punto, sullo sfondo, ecco che come d’incanto spuntare l'antico borgo, incastonato come una preziosa perla, tra i riflessi turchesi del mare e l’orizzonte infinito del cielo.
(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)
Porto Venere |
Di antiche origini romane, Porto Venere (scritto anche Portovenere) ha vissuto varie fasi evolutive che l’hanno trasformata, via via, da semplice borgo marinaro a roccaforte militare per la difesa dei traffici commerciali della Repubblica Marinara di Genova. Di quel lontano passato trovi ancora oggi ampie testimonianze, come le caratteristiche “case torri“, la Chiesa di San Pietro, il maestoso Castello Doria e la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, cattedrale ufficiale della colonia genovese consacrata nel 1130 da Papa Giovanni Innocenzo II.
ATTRAVERSO I CARRUGI: COSA VEDERE A PORTO VENERE. UN POSSIBILE ITINERARIO
La porta di accesso di Portovenere è Piazza Bastreri. Entrando in piazza devi fare subito una scelta. Devi decidere se proseguire attraversando l’antica porta del borgo, aperta nel 1160, al centro del quale è ben visibile il cartiglio riportante la scritta “Colonia Janvensis 1113“, testimone marmoreo del dominio che la Repubblica Marinara di Genova ha avuto su Portovenere, oppure optare per la Calata Doria, sul lungomare, al cospetto delle imponenti case torri.Io ti consiglio di oltrepassare la porta e di proseguire lungo il “carruggio” principale, in Via Cappellini. Ma prima di farlo soffermati un momento ad ammirare la possente “Torre Guardiana“, anche conosciuta come “Torre Capitolare” e alla sua destra, in basso vicino alla porta di ingresso, le tre misure per granaglie e vino, antichi strumenti in marmo utilizzati per il pagamento dei dazi.
VIA CAPPELLINI: IL CARRUGGIO PRINCIPALE
Dal carruggio puoi raggiungere direttamente Piazza Spallanzani, dominata dalla famosa Chiesa di San Pietro. Ti consiglio però di non raggiungere subito la piazza, ma di salire le faticose scale che, tra piccoli vicoli e strette gradinate, attraversano il centro del paese e ti conducono direttamente al sagrato della Chiesa di San Lorenzo. Intanto, lungo la salita, fermati un momento per riprendere fiato, ed ammira le splendide maioliche decorate a mano che segnano i civici delle abitazioni dei portoveneresi.
|
|
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN LORENZO
Chiesa di San Lorenzo |
CASTELLO DORIA
Castello Doria |
La fortezza, ben conservata, merita senz’altro una visita. Realizzata su un’altura rocciosa, domina il borgo e, grazie alla sua posizione strategica, offre uno spettacolare panorama su tutto Portovenere, sulla Chiesa di San Pietro, Isola Palmaria e Golfo dei Poeti.
Terminata la visita al castello, apprezzerai senz’altro le panchine all’ombra dei pini marittimi con vista panoramica. A questo punto dell’itinerario, 10 minuti di riposo e relax sono sicuramente meritati. Mentre ti godi la sosta, osserva sulla tua destra i resti di due vecchie torri di avvistamento, un tempo utilizzate anche come mulini a vento.
Dal piazzale del Castello |
IN CAMMINO VERSO LA CHIESA DI SAN PIETRO
Madre Natura, opera dell'artista Lello Scorzelli |
CHIESA DI SAN PIETRO
Chiesa di San Pietro |
GROTTA BYRON
Dopo aver goduto dell’austera semplicità della Chiesa di San Pietro, è il momento di dedicare la tua attenzione alle bellezze naturali di Porto Venere. Scendi la scalinata della chiesa e, sulla sinistra, noterai un passaggio sovrastato da una lapide.Anche se da tutti è conosciuta come Grotta Byron, il nome originale dell’insenatura naturale sulla quale ti stai affacciando è Grotta dell’Arpaia. Nel 1877 fu la contessa Smith, assidua frequentatrice di Porto Venere (i conti Smith possedevano una grande villa in Palmaria che occupava l’intera area di Punta Scuola), a prodigarsi affinché l’insenatura venisse dedicata al suo connazionale, il poeta George Gordon Byron, di cui la contessa era grande ammiratrice.
La lapide, che diede corpo all’idea della contessa, è posta sull’ingresso della grotta e riporta la dicitura composta dal dottor Gabriele Montefinale:
Questa grotta ispiratrice di Lord Byron ricorda l’immortale poeta che ardito nuotatore sfidò le onde da Porto Venere a Lerici.
Di straordinaria bellezza, sulla Grotta dell’Arpaia si affacciano i pochi resti di antiche ville romane. Caratterizzata da una ripida bianca scogliera, la grotta è composta da una serie di piccole grotte, tutte naturali, tutte modellate dall’azione del mare. Nel 2017 la Grotta di Byron ha ospitato una tappa del Red Bull Cliff Diving World Series, ovvero il campionato mondiale di tuffi da grandi altezze, dove gli atleti si tuffavano da una piattaforma posta a 27 metri di altezza.
Grotta dell'Arpaia, nome originale della Grotta Byron |
LA PALAZZATA
Sei ormai giunto quasi alla fine dell’itinerario. Non ti resta che scendere sulla Calata Doria e ammirare le caratteristiche case torri, conosciute anche con il nome di palazzata.Il termine case torri deriva dal loro particolare metodo costruttivo. Alte ed addossate una all'altra, le case torri avevano lo scopo di difendere il borgo da attacchi provenienti dal mare, costituendo, di fatto, un vero e proprio muro di cinta che si raccordava perfettamente con il resto delle opere difensive.
Le caratteristiche case torri |
Oggi, dipinte con le sfumature pastello tipiche dei borghi liguri, rappresentano una vera attrazione per la loro caratteristica unicità.
Personalmente ritengo che il borgo, con la sua multicolore “palazzata“, San Pietro, il mare e la dirimpettaia Isola della Palmaria, sono una irresistibile attrazione per gli occhi; visitando questo stupendo ed antico borgo non puoi che innamorartene.
Seguiranno approfondimenti, non perderli.
Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri, benvenuto nel mio blog. Voglio confessarti che i tuoi commenti, positivi o negativi che siano, sono molto apprezzati. Ti invito pertanto a lasciare traccia del tuo passaggio con un commento nell'apposito spazio, qui sotto. Se pensi che questa pagina possa interessare i tuoi amici, beh allora non esitare: condividila nella tua rete social. Grazie! |
Nessun commento:
Posta un commento