Alpi Apuane - Monte Altissimo e le guglie delle Apuane
Ho approfittato della festività dei Santi per rilassarmi, finalmente, sui sentieri delle Apuane. In compagnia del mio compagno di traccia Salvatore e di sua moglie Donatella, abbiamo deciso di trascorrere la giornata sui sentieri del Monte Altissimo. Il monte Altissimo, a discapito del nome altisonante, non è certo la cima più alta delle Apuane. Infatti con i suoi soli 1589 metri di altezza è ben lontano dalle quote del Pisanino, del Pizzo d'Uccello, del Grondilice e del Tambura, solo per citarne alcune. Ma forse grazie alla sua vicinanza alla costa, o forse a causa della sua enorme massa marmorea, l'Altissimo appare più imponente di quello che i numeri possono far sembrare. Di fatto dalla sua vetta si gode di una delle più belle viste sulle Apuane che io abbia fino ad ora osservato, dominando allo stesso tempo tutta l'alta Versilia, da Massa a Viareggio. Di seguito il resoconto dell'escursione.
Buona lettura!
Data escursione: 01/11/2017
Trasferimento: da La Spezia alla Cappella del Cavatore sulla Via dei Colli in provincia di Massa. Il trasferimento prevede il transito in autostrada fino a Massa, quindi sulla SP4 "Via dei Colli" attraverso gli abitati di Altagnana e Antona in direzione Arni. Superato il Pian della Fioba, subito dopo la galleria Tecchia, ci ritroviamo sul Colle della Tecchia dove, sulla destra, individuiamo la Cappella del Cavatore (Sacrario della Tecchia) dedicata ai caduti della Linea Gotica.
Tempo di percorrenza da La Spezia circa 60' per una distanza di circa 54 Km.
Punto di partenza e arrivo escursione: Cappella del Cavatore
Punti di appoggio: Rifugio Città di Massa nelle vicinanze della Cappella del Cavatore. Nessun punto di appoggio lungo il percorso.
Tracciato dell'escursione |
Grafico delle altimetrie e delle velocità |
(clicca sulle immagini per ingrandire)
Itinerario: la nostra escursione sull'Altissimo inizia sul sentiero CAI 188 che nel primo tratto è costituito da una carreggiabile che si stacca sul lato destro della Cappella dei Cavatori, a 880 metri di quota.
Prima di avviarci però, è d'obbligo una breve sosta per visitare la piccola cappella. All'interno del sacrario tre lapidi ricordano i caduti militari, civili e partigiani della Linea Gotica, così come la grande lapide di marmo posta nel piccolo piazzale antistante il sacrario.
Il 188 si stacca sulla sinistra |
Il Sagro, l'Alta Versilia, il Golfo dei Poeti |
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Il Passo della Greppia è un luogo fantastico. Nel bel mezzo di una piccolissima radura, un tavolo solitario invita certamente ad una bella sosta ristoratrice, sullo sfondo lo spettacolare panorama del mare e della costa.
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Seduti al tavolo troviamo due ragazzi toscani e tre cani, i loro zaini appoggiati, la dispensa aperta. Ci fermiamo a fare due chiacchiere, Salvatore e sua moglie giocano con i cani, io azzardo qualche battuta scherzosa. Poi, salutati i ragazzi, ripartiamo imboccando decisi il sentiero CAI 33, destinazione Passo degli Uncini.
La salita è subito erta, ma non difficile. Il sentiero si arrampica zigzagando nello stretto canalino smorzando così la fatica dell'ascesa.
Viene da lontano il 33, sale dal Passo dell'Alpino, attraversa il Passo della Focoraccia, il Passo del Pitone, il Passo della Greppia, chiudendo al Passo degli Uncini. Lo potremmo definire il sentiero dei Passi.
Si sale nel canalino |
Siamo quasi fuori dal canalino quando una piccola sella ci da l'opportunità di guardarci intorno. Sulla destra lo spettacolo inquietante delle cave mangia montagne. Sulla sinistra una finestrella naturale si affaccia ancora una volta sulle pendici lontane del Sagro.
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A destra l'Altissimo, sullo sfondo il Sumbra, più a sinistra la caratteristica vetta del Tambura |
Da sinistra: Grondilice, Contrario, Cavallo, Passo della Focolaccia, Tambura e Passo della Tambura e poi Focoletta, Alto di Sella e Sella e, più in basso, il Macina |
La grande sella del Passo della Focolaccia. A sinistra il Cavallo e un tratto del Contrario |
Ed eccoci finalmente al Passo degli Uncini. E' giunto il momento di abbandonare il sentiero 33 e passare al 143 che in un'ora di marcia tranquilla ci porterà in vetta all'Altissimo. Ho detto un'ora ma in realtà impiegheremo qualche minuto in più: non è possibile ignorare completamente le spettacolari viste che si aprono ai nostri occhi sulla catena delle Apuane, non è possibile non fermarsi a godere del silenzio offerto da queste maestose Montagne, non è possibile non fermarsi a scattare fotografie.
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Saliamo quindi verso l'Altissimo. Il sentiero 143 che a breve ci porterà in vetta è tutto sommato tranquillo, con una buona pendenza ma di facile percorrenza. A meno di alcuni passaggi che, complice un velo appena accennato di brina ghiacciata, costringono a valutare bene gli appoggi, la salita è ordinaria, mai sgradevole. Comunque sia, finalmente, cominciamo a scorgere la grande Croce di ferro che svetta sulla cima del Monte. E' straboccante di escursionisti, tutti in vetta all'Altissimo a godere di questa splendida giornata.
Il panorama che si gode dalla vetta credo sia unico in tutte le Apuane. Da un lato le montagne, dall'altro il mare e le isole. Da qualche minuto infatti il velo di umidità si è attenuato consentendoci la vista sull'Isola di Gorgona.
Al centro sullo sfondo da destra: Corchia, Pania della Croce, Pizzo delle Saette, Pania Secca, Uomo Morto, Freddone. In primo piano da sinistra Monte dei Ronchi e Monte delle Tavole e la cava Fondone |
Le Apuane settentrionali |
Abbiamo esaurito il tempo a nostra disposizione e purtroppo... ho esaurito anche la carica della batteria della mia compatta, per cui da qui in avanti niente più foto.
Per rientrare verso la Cappella del Cavatore decidiamo di scendere percorrendo la cresta dell'anticima dell'Altissimo. Il primo tratto di questo cammino, non segnato, non presenta gravi difficoltà; ci muoviamo ovviamente con discrezione. E' nella parte finale, quella che sovrasta il Passo degli Uncini, che le cose si complicano leggermente, complice il superamento di qualche roccetta. Niente di particolarmente difficoltoso, intendiamoci, ma un tratto da superare con la massima attenzione e decisione usando bene mani e piedi.
Ed eccoci di nuovo al Passo degli Uncini, dove il cartello ci indica inequivocabilmente la via da seguire: sentiero CAI 143 verso la Foce del Frate. Verso la Foce il 143 è tranquillo, viaggiando pressoché in quota, in poco tempo ci porta all'innesto con il sentiero CAI 41, quello che ci condurrà infine al termine della nostra escursione. Ma non è finita!
Raggiunta la Foce del Frate infatti, affrontiamo la discesa verso la Cappella del Cavatore. Discesa impegnativa questa, ripida, dolorosa (per le ginocchia), ma soprattutto infida, in particolare nella parte centrale, a causa delle foglie che nascondono completamente il fondo del sentiero. La giornata volge al termine, non ci resta che caricare gli zaini sulla macchina e rientrare, con il sole che ormai scende deciso verso la superficie del mare.
Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 1.587 m
Dislivello positivo accumulato: 879 m
Distanza percorsa: 7.6 km
Tempo totale: 6h 50'
Difficoltà: EE
Scarica la traccia
L'escursione sull'Altissimo ci ha donato una bellissima giornata di sole nel bel mezzo della Natura più incontaminata. Sono sicuro di non sbagliare affermando che dall'Altissimo si gode una delle più belle viste che un escursionista possa avere sulla gran parte delle Alpi Apuane. Sono tutte lì infatti, tutte intorno a farsi ammirare. Escursione che consiglio vivamente.
Buona montagna a tutti!
Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri. Benvenuto nel mio blog. Se hai gradito questo resoconto lascia traccia del tuo passaggio con un commento nell'apposito spazio qui sotto e condividilo nella tua rete di contatti social. Grazie! |
4 commenti:
bellissima descrizione del tracciato..complimenti
Ti ringrazio, sei molto gentile
Bella escursione e ottima descrizione
Ti ringrazio, ciao.
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