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venerdì 27 aprile 2018

I Santuari delle 5 Terre - Soviore

Monterosso e il Santuario di Nostra Signora di Soviore

Ovunque si posino gli occhi sulla nostra bella Italia, possiamo trovare antiche testimonianze di varie forme e dimensioni che ci ricordano la profonda spiritualità che in passato ha legato la religione cristiana alla storia e alla vita del popolo italiano. Santuari, chiese, edicole, crocifissi si trovano sparsi in ogni angolo d'Italia compresa, ovviamente, quella ligure delle Cinque Terre. Su ogni collina che sovrasta i borghi delle Cinque Terre, infatti, svetta un Santuario mariano ai quali gli abitanti si rivolgono con profonda devozione. Oggi vi voglio raccontare la storia del santuario a cui fanno riferimento gli abitanti di Monterosso al Mare, il Santuario di Nostra Signora di Soviore.


Posizione geografica: 44°09'34.2"N - 9°39'53.1"E.
Come si arriva al Santuario: il Santuario di Nostra Signora di Soviore si può raggiungere in auto percorrendo la Strada Provinciale 38 (circa 30' da La Spezia), o a piedi da Monterosso percorrendo il sentiero CAI 509 (circa 1h e 30' di cammino).

Estratto dalla carta OpenStreetMap

(tutte le immagini possono essere ingrandite cliccando sulla miniatura)


Il Santuario di Nostra Signora di Soviore
Il Santuario di Nostra Signora di Soviore


Il Santuario, tra storia e leggenda

Nel 629, Rotari, settimo re dei Longobardi, dopo aver battuto Teodoro a Modena, si spostò sulla riviera ligure mettendo a ferro e fuoco quanto trovava. Questa sorte toccò anche al villaggio di Albereto, nell'entroterra di Monterosso. Prima che tutto andasse perso, gli abitanti di Albereto riuscirono a mettere in salvo, nascondendola nelle vicinanze delle mura, l'immagine della Madonna. L'immagine era costituita da una statua di legno in un unico blocco rappresentante la Santissima Vergine seduta con il Figlio morto tra le braccia.

Circa un secolo dopo, intorno al 740, coloro che andavano da Monterosso a Pignone raccontavano che si imbattevano spesso in una colomba bianca che si lasciava avvicinare e continuava ad andare verso una casupola poco distante, quasi a volerla indicare ai passanti. Un giorno un sacerdote, cercando di catturarla, la seguì fin dentro la casetta e si rese conto che penetrava sotto terra senza che ci fossero buchi o passaggi di alcun genere. Dal punto in cui la colomba scompariva, veniva un profumo fortissimo e dolcissimo. Con l'aiuto di altre persone, l'indomani il sacerdote tornò a scavare per vedere il nascondiglio della colomba, e vi trovò la statua. Cercando di prendere la statua per portarla via, il sacerdote rimase paralizzato per cui la statua fu lasciata in quel luogo diventando, in poco tempo, oggetto di preghiera e pellegrinaggio, nonché procuratrice di innumerevoli guarigioni ed episodi soprannaturali.

La Cappella del Ritrovamento costruita sul luogo ove, nel 740, venne ritrovata la sacra immagine della Madonna. L'edificio originario andò distrutto ma fu ricostruito nel 1863 dagli abitanti di Monterosso come ringraziamento per aver scampato l'epidemia di colera del 1854. 

Tutto ciò durò fino alla mattina in cui i pellegrini non la trovarono più nel solito posto, ma su un castagno situato poco più in alto, sulla collina sovrastante. Provarono a riportarla alla casetta in cui l'aveva trovata il sacerdote, ma la mattina dopo tornarono a trovarla sul castagno. Così per alcuni giorni, finché non stabilirono che il posto della statua sarebbe stato quello che la Vergine si era scelto, ossia dove si faceva ritrovare al mattino.

Con il concorso di tutta la popolazione fu eretta la prima cappella, che, nel tempo crescendo la fede per la Madonna, divenne l'attuale Santuario.

Il Santuario, testimonianze storiche

L'incursione di Rotari del 629 corrisponde alla distruzione o al danneggiamento di tante altre località di tutta la riviera ligure, compresa quella che nel 641 semidistrusse il paese di Luni, nella piana del Magra vicino Sarzana. La costruzione della prima cappella nel 740 è comprovata da documenti del XII secolo che confermano che circa quattro secoli prima, quindi a metà del VII secolo, sarebbe iniziata la tradizionale Festa della Madonna di Soviore. Questi documenti quindi, confermando la data del 740, rendono il Santuario di Soviore il più antico santuario mariano della Liguria.

Altre testimonianze riportano che nel 996, Ottone III, appena sedicenne, mentre era in viaggio verso Roma per essere incoronato imperatore da papa Gregorio V, si fermò a Chiesanuova di Levanto e pregò presso il Santuario di Soviore. Grazie a questa visita l'importanza del Santuario crebbe e la devozione alla Madonna aumentò a tal punto che si rese necessario edificare un nuovo santuario in sostituzione della cappella del VII secolo, come testimoniato dall'incisione posta sulla colonna di destra all'ingresso del presbiterio, che riporta la scritta "MCCC".

A questo periodo si fa risalire anche la costruzione della prima parte del porticato adiacente il campanile e della struttura di ospitalità per i pellegrini che in quei tempi andavano, seguendo la "via Romea", da Roma a Santiago di Compostela e viceversa.

Nel 1488 la Bolla Papale di Innocenzo VIII, sancendo gli "ineffabili fatti" del Santuario di Soviore e dell'immagine della Vergine, concede ai pellegrini la più ampia delle indulgenze, quella "plenaria quotidiana".

Un'altra Bolla Papale, quella di Benedetto XIII del 1725, parifica le indulgenze del Santuario di Soviore a quelle ottenibili nella Basilica di S. Giovanni in Laterano di Roma.

Con il Decreto Vaticano del 1749 che incorona la statua della Vergine con una corona d'oro, nona al mondo, si avviò il primo importante restauro del Santuario.

L'11 maggio 1974, con Decreto Pontificio di Papa Paolo VI, la Madonna di Soviore è stata nominata Patrona della diocesi di La Spezia, Sarzana e Brugnato.

Il Santuario oggi

Nelle dimensioni attuali, risale al 1300. Tra il 1999 ed il 2000, in occasione dell'Anno giubilare di fine millennio, sono stati eseguiti alcuni importantissimi lavori di recupero e restauro. E' stata riportata alla luce la cinta perimetrale della prima chiesa, quella del 740, ora visibile sotto i vetri del pavimento della chiesa, e sono stati restaurati gli affreschi e le cinque grandi tele del '700 che adornano le pareti del presbiterio e della navata. Gli affreschi che adornano la volta, opera del prete Mentasti, sono della seconda metà dell'800 e raffigurano le fasi del ritrovamento della statua della Madonna, mentre sulla parete destra, sopra la porta laterale, si trova una scena di mare a Monterosso, con gli scampati da una tragedia del mare sovrastati dall'immagine della Madonna di Soviore, protettrice e salvatrice.




Importanti opere di restauro hanno riguardato anche lo splendido organo  a canne, costruito dalla famiglia Agati di Pistoia nel 1834. Infine, è stata aperta una sala museale per gli ex-voto, splendida testimonianza delle infinite grazie ricevute dalla sacra immagine della Madonna di Soviore nel corso dei secoli.
L'organo costruito dalla famiglia Agati nel 1834
L'organo costruito dagli Agati nel 1834

Dopo la ristrutturazione del Giubileo, la struttura del Santuario è stat adibita a diverse attività che ne hanno ampliato e diversificato il suo utilizzo. Oltre che punto di sosta e di preghiera per i pellegrini, il Santuario oggi offre anche riposo e ristoro a chiunque sia in cerca di riposo, meditazione e preghiera. Infatti il ristorante-bar è oggi in grado di ospitare oltre 200 persone, gli alloggi, una volta destinati ai pellegrini, sono diventati dei mini appartamenti per famiglie e persone. Sono presenti un punto vendita per oggetti ricordo e una ben fornita libreria con testi a carattere eminentemente religioso. Nella settimana centrale di agosto, quella della festa dell'Assunta, viene organizzata una fiera con bancarelle e giochi per i bimbi.


La statua

La statua lignea della Madonna
Malgrado raccontato dalla leggenda, l'immagine lignea conservata nel Santuario non può essere quella originaria che ha dato origine alla prima erezione del Santuario, intorno al 740. La statua, infatti, risale indubbiamente al XVI secolo, cioè all'epoca dell'erezione della chiesa nella forma simile a quella attuale. La statua è di origine teutonica come un'altra quindicina di statue simili esistenti in tutta Italia. La conformazione del viso e del corpo della Vergine sono chiaramente sassoni, alta e di buona corporatura, con il viso largo e ampio, che riprende lo stile di tante immagini tedesche del periodo.

Tutto il testo e le informazioni in questo post sono state estrapolate dalla pubblicazione trimestrale "Edizione d'Arte Marconi nr. 78", Libera trascrizione del Compendio Storico della Miracolosa Immagine di Maria SS. di Soviore



Malgrado l'indubbia importanza che il Santuario riveste sotto il punto di vista storico e religioso, mi ha molto colpito lo stato in cui versa l'edificio della chiesa. A causa delle evidenti infiltrazioni di umidità, gli affreschi delle pareti laterali versano in cattive condizioni. Ho trovato invece completamente abbandonata ed in rovina la piccola Cappella del Ritrovamento, un evidente segno dei tempi e delle difficoltà in cui si dibatte l'intero culto religioso cristiano in Italia.

Buona montagna a tutti!

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