Piccoli Sentieri

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mercoledì 19 luglio 2017

Siamo tornati sull'Alpe di Succiso

APPENNINO TOSCO-EMILIANO - MONTE ALTO E ALPE DI SUCCISO

L'Alpe di Succiso è una delle cime più alte, la settima per l'esattezza, dell'Appennino Settentrionale. Con i suoi 2017 metri, l'Alpe di Succiso è stata la mia prima "conquista" da escursionista. Con l'amico Salvatore abbiamo deciso di tornare sulla vetta dell'Alpe ma non prima di essere saliti sulla vetta del Monte Alto, un'escursione impegnativa sia sotto il profilo fisico sia sotto quello tecnico. Buona lettura!



Data escursione: 15/07/2017

Trasferimento: da La Spezia al Passo del Cerreto. La via più veloce per raggiungere il Passo del Cerreto da La Spezia è quello che prevede la percorrenza di un breve tratto autostradale della A15 fino alla città di Aulla, quindi sulla SS63 attraverso Pallerone e Fivizzano. In alternativa si può raggiungere Aulla percorrendo la SR62 con un aumento dei tempi di percorrenza di circa 10 minuti.
Tempo di percorrenza da La Spezia al Passo del Cerreto via A15 circa 70' per una distanza di circa 57 Km.

Punto di partenza e arrivo escursione: parcheggio del bar/ristorante

Punti di appoggio: non sono presenti rifugi o bivacchi sul percorso.



Tracciato dell'escursione
Grafico delle quote
Dalle piste di Cerreto Laghi
Dalle piste di Cerreto Laghi


(clicca sulle immagini per ingrandire)
Tratto iniziale del sentiero CAI 00
Tratto iniziale del sentiero "00"
Itinerario: l'escursione ad anello Monte Alto - Alpe di Succiso - Sorgente del Secchia inizia dall'ampio parcheggio del bar/ristorante "Passo del Cerreto" (1.243 m). Alle spalle del bar individuiamo immediatamente il segnavia del sentiero "00" che ci porterà in vetta al Monte Alto. La prima parte del sentiero è facilmente percorribile, perlopiù pianeggiante e quasi totalmente immerso in un bel bosco di faggi. Dopo circa 50 minuti di buon cammino si giunge al Passo Ospedalaccio, un'ampia radura erbosa, dal quale in una giornata serena potremmo finalmente osservare l'antecima del Monte Alto e l'erta salita che ci attende. Le nuvole invece quest'oggi volano basse e rimangono impigliate sui contrafforti rocciosi nascondendo completamente alla vista le cime. Non ci resta che continuare a seguire il sentiero "00" che fin da subito inizia a salire ripido rendendo la nostra respirazione rumorosamente affannata. Per fortuna la temperatura è bassa (per la stagione) e la presenza delle nuvole ci risparmia lo spauracchio di dover affrontare la ripida salita sotto un sole cocente.

L'anticima del Monte Alto completamente nascosta dalle nuvole




Vista sul Monte Ospedallaccio. Al centro, attraversato dal sentiero, è ben visibile la radura dell'omonimo Passo

Lasciato sulla destra il sentiero 671 che conduce verso le Sorgenti del Secchia (lo percorreremo al rientro), continuiamo a salire con buon passo sullo "00" concedendoci qua e la delle soste per riprendere fiato e contemporaneamente godere della panoramica vista sulla conca della "Valle dell'Inferno" e sulle cime settentrionali delle Apuane ancorché offuscata dalle nuvole.

Le Apuane
Le Apuane

Da destra: Sagro, Pizzo d'Uccello, Grondilice, Cavallo, Pisanino
Da destra: Sagro, Pizzo d'Uccello, Grondilice, Cavallo, Pisanino

Giunti finalmente in prossimità dell'anticima, una piccola sella ci offre una bellissima finestra sulla sottostante vallata del Sorgente Secchia, un'ottima occasione per riprendere fiato e scattare qualche bella foto.

Panorama con vista sulle Sorgenti del Secchia
Panorama con vista sulle Sorgenti del Secchia

L'antecima del Monte Alto
L'antecima del Monte Alto
Le Sorgenti del Secchia
Le Sorgenti del Secchia
Anche Salvatore ammira il panorama
Ora il sentiero, quasi in cresta, si fa pressoché pianeggiante con qualche esposizione. Proseguiamo verso il Monte Alto (quota 1.902 m) che raggiungiamo dopo aver affrontato una breve ma ripida salita. Non essendoci visibilità e sferzati da una discreta brezza (il termometro segna 12°) non effettuiamo alcuna sosta e proseguiamo nella impegnativa discesa in direzione del Passo di Pietratagliata (quota 1.779 m). Il Passo dalla vetta del Monte Alto lo si può raggiungere sia affrontando un sentiero attrezzato che si mantiene alto su una affilata cresta, sia percorrendo il 673, uno scosceso sentiero con profondi solchi scavati dalla pioggia che sale dai Ghiaccioni. Noi, non avendo al seguito le attrezzature di sicurezza, optiamo per quest'ultimo. Giunti finalmente al Passo, ci concediamo una brevissima sosta per scambiare due chiacchiere con una bella famigliola di escursionisti, ed eccoci pronti per attaccare il 671 che sale dalle Sorgenti del Secchia e che ci condurrà ai 2.017 metri dell'Alpe di Succiso. La placca rocciosa che fronteggia il Passo è scoscesa e molto esposta ed è sicuramente il passaggio più difficile dell'intera escursione. Fortunatamente un bel cavo d'acciaio offre un considerevole aiuto per il superamento del breve tratto, la cui difficoltà però non deve essere assolutamente trascurata. Come detto noi non avevamo attrezzatura da ferrata al seguito, ma data l'esposizione dei passaggi, ne consiglio assolutamente l'uso.




Superato il tratto più pericoloso dell'escursione, non ci restano che due impegnative salite prima di arrivare in vetta all'Alpe di Succiso, dove ci concediamo un meritato riposo e il lauto pasto costituito da 3 barrette energetiche. Approfittiamo della sosta anche per ammirare la grande varietà di fiori che rallegrano ulteriormente la nostra già bella escursione.








Dopo la meritata pausa riprendiamo la via sul sentiero 667 in direzione del Monte Casarola, ovvero in direzione della Sella del Casarola (quota 1.945 m) dove inizieremo la lunga ed impegnativa discesa verso le Sorgenti del Secchia. Il 667 dopo un primo tratto in cresta, scende gradualmente ai 1945 metri della Sella dell'omonimo monte Casarola, che si staglia tozzo a breve distanza, e dal quale si stacca sulla destra il sentiero 675.  La discesa verso le Sorgenti del Secchia è caratterizzata da un sentiero che scende dapprima debolmente poi sempre più vertiginosamente andando a descrivere un ampio semicerchio nel vallone sottostante l'Alpe di Succiso.

Durante la discesa, finalmente, le nuvole scompaiono consentendoci di osservare l'ampio semicerchio descritto dal gruppo dell'Alpe.

Il gruppo dell'Alpe di Succiso
Il gruppo dell'Alpe di Succiso
Superato il vallone la discesa continua, più dolce, in mezzo ad uno splendido bosco di faggi. Ormai siamo giunti nell'anfiteatro delle Sorgenti del Secchia dove l'assenza delle nuvole ci consente finalmente di vedere il cammino fatto in mattinata.
In discesa verso le Sorgenti del Secchia
In discesa verso le Sorgenti del Secchia


Vista dalle Sorgenti del Secchia

Le Sorgenti del Secchia
Le Sorgenti del Secchia

Ora ci attende un'ultima breve salita prima di affrontare la lunga discesa che ci riporta al Passo dell'Ospedalaccio dove ritroviamo il sentiero "00" che, a ritroso, ci ricondurrà verso il punto di partenza, dove termina la nostra bella escursione, non prima però di godere della splendida vista, finalmente sgombra da nuvole, sul contrafforte della Nuda.


Da sinistra: il Forame, la Nuda, il Gendarme della Nuda, la Tesa
Da sinistra: il Forame, la Nuda, il Gendarme della Nuda, la Tesa

Principali dati dell'escursione:
Quota massima: 2.017 m
Dislivello positivo accumulato: 1028 m
Distanza percorsa: 12,4 km
Tempo totale: 7h 20'
Difficoltà: EEA

L'Alpe di Succiso è raggiungibile da varie località grazie all'estesa rete di sentieri, tutti perfettamente segnati, che la collegano. Da qualsiasi direzione si provenga comunque, la salita è impegnativa, con alcuni tratti, come quello che caratterizza il Passo di Pietratagliata, anche difficili da superare a causa principalmente delle forte esposizioni.
Quello descritto in questo post è forse il percorso più impegnativo in assoluto, sia per le salite da affrontare sia per l'eventuale forte esposizione all'azione del sole che nei mesi estivi possono influenzare sensibilmente l'escursione. Per tale ragione è importantissimo partire con una buona scorta di acqua in quanto l'unico punto di rifornimento lo si trova sul sentiero 671 a circa metà strada tra le Sorgenti del Secchia e il Passo Ospedalaccio.
Comunque tutte le fatiche sono ampiamente ripagate dallo splendido panorama che si gode nelle giornate terse durante l'intero percorso sulle cime dell'Appennino Settentrionale, sulle Apuane fino al Golfo di Spezia.
Un'esperienza che consiglio caldamente.

Buona montagna a tutti!
Scarica la traccia GPS dell'escursione

Ciao sono Mauro Moscatelli di Piccoli Sentieri.
Benvenuto nel mio blog.
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Grazie!

4 commenti:

Unknown ha detto...

Bravi e complimenti.
Vi invidio.

Umberto Cocco ha detto...

Una gagliarda camminata di 2 vecchi Arditi che hanno un disperato amore per la bellezza della natura. Buon cammino Fratelli

Mauro ha detto...

Grazie

Mauro ha detto...

Caro fratello, facciamo il possibile per prendere da questa vita tutto il meglio di quello che ci può dare. Un abbraccio

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